Una panchina di un parco, un vagone della metropolitana o una sala d’attesa: sono solo alcuni dei luoghi in cui un fortunato cittadino ha la possibilità di “incrociare un libro”. Negli Usa o in Inghilterra sicuramente capita più di frequente, tanto che il “Concise Oxford english dictionary” ha addirittura dedicato una voce al termine bookcrossing, ma anche in Italia le iniziative di rilascio dei libri da parte di cittadini negli spazi urbani sono in continuo aumento.
Come funziona? I libri che si intendono donare alla città possono essere prima registrati su un apposito sito internet che assegnerà al volume un Bcid, ossia un codice di identificazione, che deve essere trascritto sulla copertina. La persona che si imbatterà nel libro lasciato in libertà potrà registrarne il ritrovamento, pubblicare un commento, e seguire il percorso dello stesso. Dopo averlo letto si comporterà allo stesso modo del possessore che lo ha preceduto.
I benefici
Si tratta di una pratica che può certamente aiutare a diffondere il sapere, raggiungendo anche quelle persone non dedite alla lettura: non solo perché di più immediata fruizione rispetto al servizio offerto dalle biblioteche, ma anche perché più accattivante e dinamica. E’ possibile infatti creare una rete di comunicazione per scambiare sensazioni ed opinioni. E, al pari delle iniziative di scambio di libri fra alunni delle elementari intraprese spesso da alcune maestre, anche questa pratica ha un fine educativo: un libro rilasciato in uno spazio aperto diviene infatti un bene collettivo, il cui rispetto è una condizione necessaria affinché altri possano usufruirne in futuro.
L’intervento dei soggetti pubblici
La rilevanza di questa iniziativa è stata ben compresa da alcuni comuni. Quello di Firenze è stato uno dei primi ad istituzionalizzarla nel 22, quando l’allora sindaco Domenici, assessori, esponenti della cultura fiorentina e cittadini si ritrovarono nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio per portare alcuni libri e prenderne altri. Si chiama “Scaffale del libero scambio”, è un servizio a cui tutti possono accedere, donando alla comunità o prendendo liberamente un libro tra quelli proposti, per leggerlo e riportarlo infine nelle aree di scambio o rilasciarlo in un luogo frequentato. Circa seimila volumi, praticamente un’intera biblioteca, sono circolati nel 29 solo nelle postazioni allestite a Sesto Fiorentino.
E’ di pochi giorni fa la prima iniziativa calabrese di bookcrossing “Liberi di librare”. Un progetto dell’associazione culturale “Rete11”, con il patrocinio della Provincia di Crotone, del Comune di Verzino e della Comunità montana dell’Alto crotonese. Il 22 maggio a Verzino sono stati liberati mille libri “regalati, poggiati sul davanzale delle finestre, sull’uscio di casa, appesi agli alberi, legati ad un balcone, piantati dentro il vaso di gerani, sul parabrezza delle automobili”, hanno raccontato i promotori dell’evento, che si sono impegnati a ripeterlo ciclicamente nel territorio calabrese.
Nel Comune di Nichelino, in provincia di Torino, sono stati festeggiati da poco i 5 anni del “Book in time”, organizzato dall’assessorato alla cultura con la collaborazione della Banca del tempo locale e della Provincia. Un’iniziativa nata nel 25 per avviare un originale approccio alla lettura, più libero e imprevedibile, attraverso la casuale collocazione di volumi in luoghi specifici della città, per far comunicare le impressioni e le sensazioni dei lettori attraverso il sito internet. Per la celebrazione della ricorrenza si è svolta una “megaliberazione di libri” dalla biblioteca civica del Comune. I cittadini sono avvisati: prestare attenzione al prossimo incrocio!