Secondo Arena “Il primo punto da considerare è che il Servizio Civile, nel corso di questi anni, ha rappresentato una grande scuola di cittadinanza in senso lato, cioè una palestra di partecipazione alla vita pubblica, alla politica, alle organizzazioni di volontariato sui nostri territori. Molto spesso mi è capitato in questi anni di incontrare persone attive nel mondo del volontariato o in politica e di ritrovare nell’esperienza di Servizio Civile, seppur nella diversità di forme, un minimo comun denominatore. E’ un po’ quello che mi succede di riscontrare rispetto allo scoutismo. Ancora oggi capita che, incontrando persone della mia età impegnate nel sociale o nella politica venga immancabilmente fuori che hanno avuto esperienza negli scout. Evidentemente ci sono delle attività , come possono essere il Servizio Civile o lo scoutismo, che danno alle persone un imprinting di impegno verso gli altri”. E precisa: “E’ vero che chi sceglie di fare il Servizio Civile probabilmente ha già un certo tipo di atteggiamento verso la comunità , però è anche vero che, se vissuta bene, l’esperienza del Servizio Civile rafforza le persone in determinati atteggiamenti, magari preesistenti”.
L’adesione di Labsus
“Nella valutazione immediatamente positiva della proposta lanciata da “Vita”, gioca sicuramente quella che possiamo chiamare l’antropologia positiva su cui si fonda Labsus. Per “antropologia positiva” intendiamo la convinzione che le persone abbiano delle capacità e che siano disposte ad utilizzarle per gli altri. Ci sembra che fornire l’occasione per farlo attraverso il Servizio Civile possa essere uno dei modi con cui le persone scoprono di avere queste capacità e crediamo che questa scoperta, se avviene in giovane età , possa cambiare la vita delle persone, determinandone gli orientamenti futuri”. “Con l’esperienza di Labsus questa dinamica l’abbiamo osservata più volte, in primis con il progetto “Scuola di manutenzione civica – Rock Your School“, dove abbiamo visto intere classi di liceali – che per inciso sono gli stessi che probabilmente a casa loro non sparecchiano e non rifanno il letto! – lavorare duramente per diverse ore e divertirsi nel farlo”. “Quello che intendo dire – continua – è che a volte bisogna dare la possibilità alle persone di scoprire che hanno capacità , talenti, disponibilità che magari, altrimenti, non verrebbero fuori. In fondo, nella vita di una persona, sei mesi di Servizio Civile (per quanto sulle modalità operative ci sarà sicuramente da ragionare) non sono un periodo cosìlungo, ma la qualità di questo periodo potrebbe essere molto importante. Questo per quanto riguarda “chi lo fa”, cioè i ragazzi coinvolti. Poi dovremmo pensare anche agli effetti positivi per l’intera comunità . Solo per lanciare un’idea, pensiamo a quante cose da fare ci sono sul territorio italiano. Spazi urbani da sistemare, beni culturali abbandonati a se stessi … insomma siamo pieni di beni comuni da rimettere a posto e, per farlo, ci vorrebbe una gran bella mano. Questa potrebbe essere anche l’occasione, per le giovani generazioni, per riscoprire il lavoro manuale, lo stare insieme agli altri nell’operosità , in uno stile di vita più semplice”.