Nei mesi più freddi i senzatetto di Trento battono i denti più di altri e, durante il giorno, si riscaldano nei locali della biblioteca civica. Una presenza che non tutti gli utenti vedono di buon occhio e una sfida per l’amministrazione comunale. “A novembre partiremo con un progetto di mediazione tra senza dimora e utenti, al fine di migliorarne la convivenza. L’aspetto interessante è che la mediazione verrebbe garantita da persone che hanno già vissuto esperienze di marginalità “, spiega Nicola Pedergnana, capo ufficio dei servizi sociali del Comune di Trento, amministrazione che negli ultimi anni ha inanellato una lunga serie di iniziative a favore dei senza dimora.
Le iniziative di inclusione sociale e partecipazione civica
Tra le più riuscite c’è la Casa solidale, ideata con l’associazione Ama, che dal 29 al luglio 2012 ha promosso 23 coabitazioni tra 5 persone bisognose di un tetto, senza dimora e non, e cittadini disponibili a condividere la propria casa in cambio di un aiuto nelle piccole faccende quotidiane (come attività di giardinaggio, pulizie).
Altra esperienza pilota è il primo dormitorio d’emergenza gestito da senza dimora, aperto l’anno scorso e gestito da due ex clochard che hanno accolto, a rotazione, oltre 2 persone, per lo più provenienti da Europa e Medio oriente.
Sempre nel 2011 il Comune ha avviato un tavolo permanente di ascolto e concertazione per realizzare progetti insieme ai senza tetto. Tra i primi frutti, un percorso didattico sul tema dell’emarginazione portato nelle scuole superiori e nelle università e la giornata della “Panchina pulita“, promossa dall’associazione Nuovamente, che in estate ha visto oltre settanta tra senza dimora, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, impegnati fianco a fianco nella pulizia della città . Per spazzar via ogni pregiudizio.