L’intergruppo è nato su iniziativa di cinque parlamentari particolarmente attivi nell’ambiente del no profit: Paolo Beni, Filippo Fossati, Edoardo Patriarca, Andrea Olivero e Bruno Molea.
La proposta è stata accolta da oltre 14 parlamentari, che hanno espresso la volontà di partecipare all’intergruppo.
I lavori, come spiega Beni, sono finalizzati a “creare un’agenda comune e condivisa sui temi che ci stanno più a cuore”.
Gli obiettivi dell’Intergruppo
L’aspetto principale di cui i parlamentari dovranno occuparsi riguarda, innanzitutto, la riforma del codice civile, ma essendo un impegno a lungo termine, occorre soffermarsi su questioni più facilmente risolvibili.
Gli argomenti da affrontare saranno, dunque:
- la stabilizzazione del 5 per mille
- la revisione dell’Imu per gli enti non commerciali
- il mantenimento del regime Iva al 4% per le cooperative sociali, che rischia di slittare al 1 % qualora non vengano attuate delle modifiche e la valorizzazione del servizio civile.
Dovranno inoltre essere analizzati gli effetti della riforma Fornero sui lavoratori del terzo settore, sul pensionamento e sull’attività di volontariato degli anziani.
Le tematiche dovrebbero ricevere la totale approvazione da parte del governo guidato da Enrico Letta, che nella scorsa legislatura è risultato tra i più ferventi sostenitori dell’Intergruppo per la Sussidiarietà . Continua Beni: “lavoreremo per ottenere risultati concreti, consapevoli che spesso i nemici non si nascondono nelle burocrazie: in questi anni la vera opposizione alla stabilizzazione del 5 per mille l’hanno fatta i funzionari delle Finanze non certo i politici”.
L’obiettivo, evidenzia Olivero, è “sfruttare al massimo la presenza mai cosìcorposa di senatori e deputati provenienti dal non profit”.
Nelle diverse riunioni dell’Intergruppo sono state avanzate diverse proposte, basate essenzialmente su una forte concertazione tra lo stesso e il Forum del terzo settore.
I due organi, accomunati dagli intenti e dalle finalità da perseguire, hanno anche lanciato l’idea di realizzazione di momenti seminariali pubblici per ragionare anche all’esterno sui temi condivisi.
Lo scopo è ottenere un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, al fine di accrescerne la consapevolezza su tematiche di rilevante importanza ma spesso poco affrontate.
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