Oggi il neoassessore Valter Muchetti afferma che sarà presto possibile per i cittadini adottare intere zone verdi e monumenti. Se l’adozione di fioriere pubbliche ha riscosso un certo successo, lo stesso non si può dire, secondo l’ex assessore ai lavori pubblici Mario Labolani, per l’adozione di panchine che era stata pensata sull’esempio di New York. Ma la Giunta, sulla scia del successo di “Adotta una fioriera”, va avanti.
Con l’idea di mostrare Brescia come una città “aperta e solidale”, il presidente della commissione Lavori pubblici del Comune, Alessandro Cantoni, presenta l’iniziativa che si sta portando avanti per l’adozione di aree verdi e monumenti da parte di privati cittadini, di imprese o associazioni. Tra le varie opzioni ci sarà quella di poter adottare anche i parchi giochi delle scuole. Lo scopo è quello di dare ai cittadini la possibilità di prendersi cura di beni comuni spesso abbandonati o persino vituperati, come è accaduto alla Ludovica, la statua settecentesca vittima lo scorso agosto di atti vandalici. L’impegno dei cittadini sarà allo stesso tempo economico e pratico e permetterà un bel risparmio per le casse comunali.
Coinvolgimento etico e ritorno di immagine
Certamente, gli esperimenti che vanno nel senso dell’amministrazione condivisa non sono privi di problemi: come sottolinea le stesso Cantoni, è necessario che coloro che si prendono cura di parchi e monumenti siano competenti e lo facciano nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Del resto, è bene definire con chiarezza il ruolo e i compiti dei soggetti coinvolti, anche perché non si sentano per esempio in diritto di prevedere punizioni per gli eventuali danneggiatori.
Il bando, emanato dal Comune di Brescia, darà vita a una gara pubblica che si vuole pienamente rispettosa delle regole della trasparenza. Per i privati cittadini, si tratta di un coinvolgimento etico alla vita e alla cura della propria città e potranno apporre il proprio nome sullo spazio del quale si stanno prendendo cura; per le imprese, soprattutto commerciali, ci sarà un certo ritorno di immagine, con l’apposizione del proprio logo negli spazi adottati.
Va ricordato che l’iniziativa del Comune di Brescia non è sola: tra le altre, un discreto successo sta avendo in Italia il progetto nato a Napoli nel 1992 “La scuola adotta un monumento”, un’iniziativa di educazione permanente per sensibilizzare i ragazzi nelle scuole al rispetto e alla cura di monumenti e più in generale dell’ambiente. Inoltre, è stato da poco presentato a Bologna il progetto “Le città come beni comuni” per la cura civica di piazze, giardini e spazi comuni da parte dei cittadini.