L'associazione Comuni Virtuosi rilancia l'iniziativa "Meno Rifiuti Piu' Benessere in 10 mosse"

Nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, l’associazione Comuni Virtuosi dà il via alla seconda edizione di “Meno rifiuti, più benessere in 10 mosse” per sollecitare il mondo della produzione e della distribuzione a compiere dieci azioni nel breve e medio termine, volte a ridurre l’impatto ambientale della loro attività in un’ottica di economia circolare. Verrà condotta un’operazione di comunicazione personalizzata alle maggiori aziende dei prodotti di largo consumo e di distribuzione organizzata per chiedere impegno e trasparenza sulle loro policy rispetto alle 10 mosse. Il documento è stato sottoscritto da circa 300 enti locali, numerose associazioni, come Slow Food Italia, Cittadinanza Attiva e Altroconsumo nonché da singoli cittadini.
Le 10 mosse per ottenere meno rifiuti accrescendo il benessere ruotano su un concetto chiave, che è quello di policy aziendali tarate sul concetto di economia circolare. Infatti, attraverso queste 10 mosse, si chiede sostanzialmente alle aziende di rimodulare le proprie fasi di progettazione, produzione e distribuzione, in un’ottica innovativa che permetta una maggiore sostenibilità ambientale.
Il concetto chiave è quello di design sistemico, che concepisce un prodotto come parte di un sistema con cui interagisce, e per tutto il suo ciclo di vita. Ciò permetterebbe di progettare e realizzare prodotti che da output di un processo diventano un input di un altro processo. Progettato in tale modo il prodotto, una volta esaurito il suo utilizzo primario, potrà essere recuperato, riutilizzato o riciclato. Gli imballaggi del prodotto dovranno essere eco-sostenibili e i prodotti che si attengono alle 10 regole, certificati come aderenti alle logiche di riciclo ed economia circolare.

Le 10 mosse nello scenario Europeo

Le pratiche promosse dal programma ” Meno Rifiuti Più Benessere in 10 mosse ” si posizionano inoltre in conformità con il decreto legislativo 205/2010 ed i contenuti del Programma nazionale di prevenzione rifiuti del 7 ottobre 2013, che gli enti territoriali dovranno elaborare per integrarlo nei piani regionali. Ma i comuni italiani non riescono più a sostenere i costi dello smaltimento dei rifiuti, a differenza di ciò che accade negli altri paesi europei, soprattutto del centro-nord. L’Italia si colloca al ventesimo posto su 27 rispetto ai parametri ambientali dell’UE. Invece, in paesi come Austria e Germania, sono gli stessi produttori che si occupano di organizzare e pagare interamente i costi di raccolta e smaltimento degli imballaggi. Sono aziende che testimoniano la fattibilità delle policy di economia circolare, per cui un’azienda si assume la responsabilità dei propri prodotti, dalla fase di produzione a quella di dismissione. Nel quadro di Europa 2020, Janez PotoÄ nik, Commissario europeo all’ambiente, parla di un nuovo paradigma economico: circolare, socialmente inclusivo e responsabile, specificando che l’unico sviluppo possibile è quello legato alla sostenibilità ambientale. In questo senso, afferma infatti che “l’industria e l’ambiente devono andare di pari passo, perché nel lungo periodo gli interessi di chi opera in questi due campi sono gli stessi” .

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