Secondo l’indagine di Legambiente, Trento si colloca al primo posto per le esperienze modello e gli esempi di un’edilizia scolastica sicura e sostenibile, seguita da Prato e Piacenza. Si conferma una grande disparità tra il Nord e il Sud: bisogna arrivare al 23esimo posto della classifica per trovare un capoluogo di provincia del Sud, con L’Aquila e con tutti i distinguo che il caso comporta vista la fase post terremoto, e al 27esimo posto con Lecce. In calo gli investimenti per la manutenzione straordinaria che passano dai 43.382 euro per edificio scolastico del 2011 ai 30.345 del 2012; al Nord la media è quasi il triplo che al Sud, malgrado è in quest’area del paese che gli interventi sarebbero più urgenti.
Luci e ombre dall’ecosistema scuola
La novità che emerge dal rapporto di quest’anno è il trend positivo registrato nell’uso delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Dal 2008 al 2013 le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile sono passate dal 6,3 percento al 13,5 percento.
Preoccupanti invece risultano i dati relativi al monitoraggio dell’amianto con una diminuzione dei comuni impegnati nell’effettuare i controlli negli edifici scolastici. Aumentano invece i casi certificati di amianto (10,5 percento) e quelli sospetti (3,1 percento).
Per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche ambientali, la media di prodotti biologici nei pasti è pari a 56,9 percento, mentre aumenta l’utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense (8,5 percento). Resta invece ancora significativo l’uso di piatti usa e getta di plastica/carta nel 34 percento dei casi. Infine, per quanto riguarda l’utilizzo dell’acqua, solo il 50,1 percento delle mense scolastiche utilizza l’acqua del rubinetto, un dato in decrescita costante negli ultimi anni, malgrado si aumentata la sensibilità su un utilizzo responsabile dell’acqua e conseguentemente dei materiali da imballaggio (bottiglie di plastica).
La scuola come bene comune
Il tema della gestione/manutenzione delle strutture scolastiche è uno dei banchi di prova del livello di civiltà di un paese, ma anche l’occasione per sperimentare soluzioni che chiamino in causa il senso civico dei cittadini.
Senza nulla togliere alle responsabilità delle amministrazioni competenti in merito alla manutenzione ordinaria degli edifici scolastici, Labsus, con il progetto Rock Your School, ha proposto l’attivazione di una ” scuola di manutenzione civica dei beni comuni ” , finalizzata alla riappropriazione degli ambienti scolastici da parte dei loro principali fruitori: gli studenti. La scuola diviene cosìuno spazio all’interno del quale imparare a prendersi cura dei beni comuni, consapevoli che il senso civico si possa imparare, ma soprattutto insegnare.