Durante la presentazione del progetto City-hound in occasione della Biennale dello Spazio Pubblico il I Municipio di Roma si è offerto come primo ” tester ” del sistema. Questa sperimentazione verrà poi estesa anche agli altri municipi perchè Roma è piena di aree abbandonate ma con un alto potenziale. In questo modo potranno essere messi in contatto proprietari di edifici dismessi o sfittati con associazioni, cittadini attivi, giovani che hanno idee ma non hanno uno spazio dove poterle elaborare. Verrano valorizzati tutti quei beni comuni come parchi abbandonati, giardini, locali inutilizzati attraverso una collaborazione che viene dal basso.
Come nasce l’idea?
Lo studio T Spoon concepisce City-hound come lo ” strumento che permette di connettere ciò che non è connesso: persone, spazi, capitali e opportunità ” . L’idea è nata nel 2011 in occasione della partecipazione dello studio ad un concorso a Valencia per la riqualificazione di lotti vuoti. Il progetto è stato poi ripresentato a Roma in occasione del bando ” Vocazione Roma ” lanciato dalla provincia, suscitando sin da subito l’interesse del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti fino ad essere esposto alla Biennale dello Spazio Pubblico che si è svolta a Roma presso la Casa dell’architettura. La mostra presentava 24 progetti che coinvolgevano grandi metropoli come Parigi, New York e Berlino mostrando la riqualificazione di aree prima abbandonate con la creazione di spazi ricreativi, laboratori artistici e cosìvia.
La sperimentazione nel I Municipio di Roma
Nel I municipio è iniziata la sperimentazione attraverso una mappatura di tutti gli edifici ed aree verdi abbandonati dove si potrà intervenire attivamente, ad esempio il mercato rionale abbandonato in zona Monti o il pergolato in zona Prati e al Pigneto dove gli spazi sono stati segnalati da studenti residenti in zona. E’ una ” rete attiva di collaborazione ” , dove possono pervenire direttamente le segnalazioni allo studio dai cittadini (www.tspoon.org/cityhound/). Per scavalcare la rigidità della burocrazia è prevista per questi spazi una formula di gestione temporanea, in questo modo si ridurrebbe anche il ” carico di lavoro ” per il Comune promuovendo un’urbanizzazione Open source e mirando allo sviluppo della città applicando il principio della sussidiarietà orizzontale.
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