Partirà  a gennaio il progetto per riqualificare il cuore verde dell ' Esquilino

"Lavoriamo per una gestione partecipata che ascolti il punto di vista dei cittadini nella costruzione delle decisioni che li riguardano"

Cittadini e Amministrazione capitolina insieme per il recupero del giardino della storica  Piazza Vittorio Emanuele II. Questo l’obiettivo del protocollo di intesa siglato da  Roma Capitale, CittadinanzAttiva Lazio Onlus e  Comitato Piazza Vittorio Partecipata, per la realizzazione del progetto di ” Riqualificazione del giardino e redazione di un Piano di gestione partecipato ” .
Il progetto, che coinvolge le associazioni del rione Esquilino e gli assessorati del Comune e del Municipio I di Roma (in particolare l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini, l’assessore all’Ambiente Estella Marino e l’assessore ai Lavori Pubblici del I Municipio Tatiana Campioni), verrà  finanziato anche grazie al contributo del Fondo  Ambiente Italiano. Piazza Vittorio si è infatti conquistata nel 2012 il titolo di ” Luogo del cuore ” nel censimento che ogni anno il FAI promuove insieme a Banca Intesa Sanpaolo per tutelare i luoghi che i cittadini vorrebbero lasciare in eredità  alle generazioni future.

Un modello da replicare

I lavori per la valorizzazione dell’area inizieranno a gennaio 2015 e dureranno circa 12 mesi. Gli interventi di manutenzione interesseranno le strutture esistenti (come la casetta liberty e le fontane) e ovviamente gli spazi verdi. Le cinque fasi stabilite dall’accordo prevedono: l’avvio dei rilievi architettonici e arborei sul campo, l’organizzazione di tavoli di confronto per la redazione condivisa del progetto, l’indizione e assegnazione della gara, l’apertura dei cantieri e infine l’attuazione degli interventi di manutenzione.
Un modello di gestione partecipata, quello attivato, che a partire dal giardino di Piazza Vittorio potrà  estendersi anche ad altri spazi del multietnico rione romano. ” Non si stratta soltanto di avere cura dei beni comuni ma di capovolgere la visione di un governo della città  che parta solo dal “centro”, per inserire invece il punto di vista e le competenze dei cittadini nella costruzione delle decisioni che li riguardano – ci dice Emma Amiconi del Comitato Piazza Vittorio Partecipata – Gestione partecipata significa che Amministrazione e cittadini definiranno quell’insieme di regole, priorità , scelte sull’uso degli spazi, sulla cura del verde, sulla raccolta dei rifiuti e sulla costruzione dei servizi pubblici, cosìche le opere di manutenzione e di riqualificazione siano funzionali alla vocazione mista piazza-giardino dell’area, e, specialmente, durino nel tempo. Questo insieme di prescrizioni, definito da un gruppo di lavoro con associazioni e cittadini, sarà  raccolto dal tavolo composto dai tecnici del Comune e dai nostri di CittadinanzAttiva e Comitato Piazza Vittorio, dal quale scaturiranno i progetti da realizzare. E’ questa la novità  ” .

Il Comitato Piazza Vittorio Partecipata

La stretta collaborazione tra realtà  locali e istituzioni è il risultato di una mobilitazione che inizia nel 2011. Il Comitato Piazza Vittorio Partecipata nasce infatti tre anni fa, per bloccare l’attuazione del progetto di Roma Capitale che prevedeva il rifacimento ex novo del giardino di Piazza Vittorio. Contro un piano ” calato dall’alto ” , che rischiava peraltro di cancellare l’eredità  storica della piazza, si sono svolte assemblee pubbliche e riunioni rionali, al fine di raccogliere nuove proposte. Il Comitato ha continuato a lavorare, fino al traguardo raggiunto in questi giorni.
La riqualificazione del giardino nasce dopo aver raccolto e valutato le necessità  di chi lo vive, compresi, e forse per primi, gli alberi − ci racconta Maura Zacchi, membro dell’Associazione Genitori Di Donato, parte integrante del Comitato Piazza Vittorio Partecipata − L’associazione Di Donato, ad esempio, rappresenta le istanze dei bambini: per un giardino che sia a loro misura, “tutto” senza recinti. So inoltre che si sta iniziando a pensare a cartelli informativi per la raccolta differenziata, che ovviamente saranno scritti in più lingue, tenendo conto della multiculturalità  che caratterizza il rione Esquilino ” .

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