Alla domana su qual è stato il bisogno che ha spinto i genitori a prendersi cura delle scuole, l’architetto Stefano Biserni, coordinatore del progetto “La mia scuola”, risponde che non è stato propriamente il degrado a spingerli all’iniziativa, che non è certo maggiore rispetto a tante altre scuole della penisola. In realtà , la necessità che i genitori sentono è che bisogna prendersi cura della scuola italiana. La spesa pubblica ormai da anni non investe più nelle strutture scolastiche né, purtroppo, nell’aggiornamento della didattica. Molti dei beni comuni – piazze, aree pubbliche – sono un po’ ovunque lasciati a se stessi.
Un lavoro sinergico di genitori e amministrazione pubblica
Con l’iniziativa ” La mia scuola ” sono state rimesse in sesto ben quattro strutture scolastiche. L’idea è nata l’inverno scorso: il primo passo compiuto per raggiungere l’obiettivo nella data del 14 giugno è stato quello di creare l’associazione dei genitori e un direttivo. Nella fase successiva sono stati coinvolti circa 150 genitori, che hanno aderito attraverso la compilazione di una scheda. Cosìognuno dei genitori ha avuto modo di mettere in campo le proprie professionalità e il proprio tempo libero. Il Comune ha fornito le risorse necessarie per attuare i lavori di manutenzione e il personale scolastico ha sostenuto il gruppo durante i lavori. L’organizzazione pratica dell’iniziativa ha richiesto circa quattro mesi, incluso il lavoro di rilevazione all’interno delle strutture per la computazione degli interventi e dei costi. Fondamentali sono stati la collaborazione e il sostegno della dirigente scolastica dott.ssa Barbara Rosini e del sindaco Emilio Bonifazi.
La scuola al centro della comunità
I lavori di manutenzione civica risultano essere particolarmente efficaci rispetto alle tempistiche offerte solitamente dalle amministrazioni comunali. “Il sostegno del Comune di Grosseto è stato concreto e rispondente alle necessità “, dichiara l’architetto Biserni. Certamente il progetto non ha inteso sostituirsi all’impegno della pubblica amministrazione, quanto, invece, l’ha orientata attraverso la manifestazione di esigenze che sono partite dal basso. Proprio perché l’obiettivo era di mettere la scuola al centro della comunità come luogo determinante e indispensabile per lo sviluppo di una società vera e più consapevole: all’iniziativa “La mia scuola” si accompagnano le attività degli orti scolastici ed è stato istituito un network tra i plessi scolastici coinvolti nel progetto di manutenzione civica. Chiunque volesse può utilizzare il gruppo di lavoro e la sua esperienza per replicare il progetto. Il progetto di manutenzione civica infatti può essere replicato facilmente in ogni altro contesto scolastico, nell’esercizio di una democrazia pratica, che riesce positivamente a coinvolgere le professionalità presenti sul territorio.
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