Agricoltura sociale tra tradizione e innovazione

"Si vogliono riscoprire i valori della semplicità , dell ' aiuto reciproco, del riutilizzo delle risorse a disposizione, in primis la terra"

Sta per nascere a Grottaglie, paese in provincia di Taranto, uno dei primi cantieri agricolo-sociali con l’ambizioso obiettivo di provare a risolvere, o quanto meno, ad arginare due dei grandi problemi del sud Italia e dell’Italia tutta ovvero la disoccupazione soprattutto giovanile nonché l’abbandono delle terre coltivabili.  Il progetto, finanziato dal  Ministero del lavoro e delle politiche sociali,  nasce dall’iniziativa del  Centro per i servizi sociali di Taranto  con la convinzione che, per creare occupazione e recuperare alcune delle terre incolte dell’agro di Grottaglie, basti semplicemente riscoprire gli antichi saperi e mestieri ed affiancarli con le più moderne tecniche e conoscenze agrobiologiche.

Terreni abbandonati e nuove opportunità  lavorative

A Grottaglie molti sono i terreni abbandonati ed incolti e l’obiettivo del progetto è proprio quello di recuperarli e sfruttarne al massimo la produttività  non solo attraverso le colture tradizionali  ma anche sperimentandone delle nuove. Grazie soprattutto alla collaborazione di Deafal, una Ong accreditata presso il Ministero degli affari esteri, che già  da tempo si occupa di attività  formative rivolte ad agricoltori professionisti in vari paesi del mondo, verranno organizzati seminari formativi incentrati in modo particolare sugli aspetti dell’agricoltura biologica,  sui temi della rigenerazione dei suoli attraverso tecniche innovative come la riproduzione di microrganismi, attraverso la preparazione di ammendati e biofertilizzanti, nonché sull’analisi qualitativa dei   terreni e degli alimenti attraverso la crotografia. Il progetto vuole porsi come una valida risposta alla crisi economica attuale.
Tale iniziativa non produrrà  effetti positivi solo sull’agricoltura ma soprattutto sull’indotto ad esso collegato creando numerosi posti di lavoro e allargando in modo significativo il mercato dei prodotti alimentari.
Collaborano all’iniziativa numerose associazioni di volontariato, che si occuperanno di promuovere tale opportunità  lavorativa verso chi vive un disagio lavorativo, aziende private ed enti pubblici in   modo da dare vita ad un ampio partenariato tra il settore pubblico e quello privato. Ricordiamo in primis l’associazione di volontariato ” Beni Comuni ” una onlus di Grottaglie che è stata tra le capofila del progetto; “Gal Colline Joniche” e una serie di aziende agricole private come   Montedoro di Maria Elisabetta Nobile, Watt Srl, Barone di Freganius e molte altre insieme all’Associazione Cattolica, all’Arci di Grottaglie e all’istituto scolastico Don Bosco che si occuperà  in particolare di sensibilizzare i giovani e le famiglie sul recupero delle tradizioni locali.

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