Ospitati da circa un mese presso il Comune di Cornocchio e assistiti dall’associazione S. Cristoforo, i giovani profughi hanno manifestato la volontà di volersi impegnare in attività di volontariato per la cura della città come forma di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta. Impegno apprezzato e riconosciuto dall’assessore al Welfare Laura Rossi che ha incontrato i ragazzi e ha spiegato loro di cosa si occuperanno. Le attività , che rientreranno nel progetto del Comune “Mi impegno a Parma“, riguarderanno nello specifico operazioni di cura degli spazi verdi della città partendo dalla Cittadella.
Il progetto
Quella rivolta ai ragazzi però rappresenta solo una parte dell’attività svolta dal progetto del Comune. L’obiettivo è quello di mobilitare i cittadini più volenterosi affinché si prendano cura della loro città attraverso opere di volontariato che investono i più vasti campi del sociale e le cui attività sono state ideate per essere svolte a supporto delle associazioni aderenti al progetto e del Comune di Parma. Si può quindi scegliere se impegnarsi in settori dedicati all’ambiente, alla salute, alla protezione civile, ai bambini, agli anziani, alla cultura o alla famiglia, per citarne alcuni.
” Mi impegno a Parma ” è infatti un portale che raccoglie le esigenze ma anche le disponibilità dei membri della comunità , suddivise appunto in macro-categorie, cosìda avere sempre un costante aggiornamento sulla situazione della città . E’ possibile, consultando il sito, scegliere tra le varie categorie disponibili, segnalare il proprio interesse ed unirsi al gruppo di lavoro dedicato. Per fare ciò non è richiesta alcuna competenza specifica, se non la voglia di impegnarsi ed avere entusiasmo da vendere; ma per indirizzare i volontari ed utilizzare al meglio le abilità personali viene effettuato un colloquio, una chiacchierata con un operatore al fine di illustrare dettagliatamente le varie opzioni e capire appunto dove l’interessato risulterebbe maggiormente valorizzato.
Pur trattandosi di un’attività basata sul volontariato, necessita anch’essa di aiuti economici da parte delle istituzione come sottolineato dall’assessore Rossi. Sarebbe quindi un peccato veder morire un progetto cosìlodevole, che è stato capace di incanalare l’impegno dei singoli in uno scopo comune: la tutela dei beni comuni siano essi materiali che immateriali. Il programma inoltre ha trovato un modo alternativo e, parrebbe, efficace per favorire l’inclusione sociale e l’integrazione di migranti.
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