A Pontecorvo, la Chiesa della Canonica del rione San Rocco è bene comune

"I cittadini devono proporsi quale stimolo per chi li rappresenta affinché vi sia sempre una piena coerenza di azioni, un confronto attivo e una responsabilità  chiara nelle scelte di gestione"

L’iniziativa è stata promossa dai cittadini attivi di Pontecorvo, riuniti nel Movimento Agorà  – Condividiamo le Nostre Idee, che a distanza di due anni sono riusciti a concretizzare il primo obiettivo per il recupero dell’area, superando gli ostacoli di un’amministrazione ormai sofferente, che ha portato Pontecorvo ad essere sotto commissariamento.

Il museo diffuso di Sant Rock & Roll sorge nell’area antistante la Chiesa della Canonica del Rione San Rocco, in  un’area periferica e popolare, da anni condannata al declino e convertita impunemente in discarica abusiva. Bombardata durante la seconda guerra mondiale, poi sconsacrata e abbandonata, la   Chiesa della Canonica è uno dei luoghi più antichi della cittadina del frusinate. Tutelare la Chiesa della Canonica come museo diffuso è un progetto sociale: significa creare un eco-museo con cui proteggere un bacino di ricordi e di vita vissuta,  significa custodire lo scrigno dei valori della cultura e della tradizione della comunità  pontecorvese, in apparenza vittima della disaffezione delle nuove generazioni, in un mondo che vuole i giovani obnubilati e inconsapevoli delle ricchezze e tradizioni locali che li riguardano. E’  intorno al Museo Diffuso di Sant Rock & Roll il luogo dove oggi si addensano le speranze per rilanciare un sentimento di aggregazione e di impegno civico tra gli abitanti dell’intera comunità .

Le attività 

Il luogo è sempre più attivo, tanto da aver fatto ricostituire il comitato Pro-Canonica, e non sono solo i cittadini del rione a manifestare di voler partecipare alla tutela di Sant Rock & Roll. Sono molti infatti i cittadini attivi provenienti da altri quartieri di Pontecorvo che si impegnano a com-partecipare. L’inaugurazione del Museo Diffuso è avvenuta a luglio, durante l’emblematica prima Festa della condivisione: installazioni di fotografie del luogo come appariva un tempo, le donne più anziane attive ed impegnate a dar mostra dei più tradizionali mestieri mentre il progetto in cantiere è la fondazione della banca video. L’idea del  museo diffuso si fonda sul fatto ” basta   partire con il tutelare un luogo simbolo, con un forte valore sociale, per rilanciare il sentimento di condivisione di una comunità , per conservare al meglio tradizioni e luoghi dell’intero territorio”.

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