Il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni (clicca qui per la versione online) che Acireale ha approvato non riporta modifiche sostanziali rispetto a quello adottato dal comune di Bologna, prima amministrazione d’Italia a sottoscrivere ufficialmente una collaborazione con i cittadini per la cura dei beni comuni. Il regolamento in questione è stato elaborato con la direzione scientifica di Labsus e vincola le amministrazioni dei comuni che lo adottano ad impegnarsi non solo a non ostacolare la volontà dei propri cittadini di contribuire alla cura e al miglioramento degli spazi e dei servizi di interesse generale delle loro città , ma anche e soprattutto a supportarli nel loro intento, semplificando l’iter necessario per la progettazione e la messa in opera di interventi di rigenerazione dei beni comuni.
Un’amministrazione lungimirante
A proporre alla propria Giunta di valutare i potenziali effetti benefici derivanti dall’adozione del regolamento per il comune di Acireale è stato l’assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco Nando Ardita, che cosìha commentato la sua intuizione: ” Dall’insediamento della nuova amministrazione, ho avvertito il forte desiderio della gente di dare il proprio contributo fattivo per portare Acireale verso un nuovo modello di città . Ci siamo resi conto, però, che serviva uno strumento che colmasse il vuoto normativo e regolasse la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura dei beni comuni. Grazie al suggerimento del presidente dell’Identità Cooperativa Sociale Giuseppe Grasso, sono venuto a conoscenza di questo regolamento innovativo, che può concretamente dare vita ad un nuovo modo di intendere gli spazi pubblici e che sensibilizzi i cittadini all’amore, al rispetto e alla valorizzazione della loro città ” .
Anche il sindaco di Acireale Barbagallo, fresco di nomina, ha accolto l’adozione del regolamento con parole di entusiasmo: ” Ci sono arrivate diverse richieste da parte di associazioni e singoli cittadini che vogliono adoperarsi per riqualificare alcuni spazi della città e addirittura immobili in stato di degrado. Ora che il regolamento è stato approvato dal Consiglio comunale, verificheremo la presenza di immobili fatiscenti di proprietà del comune che potranno essere gestiti e migliorati dai cittadini. E’ chiaro che il comune di Acireale sosterrà le iniziative dei cittadini attivi e farà in modo di sgravarli come possibile ” .
Il principio di sussidiarietà nella Costituzione Italiana
Dalle parole del sindaco Barbagallo e del vicesindaco Ardita si evince che l’adozione del regolamento da parte dell’amministrazione acese è da ritenersi anche una risposta alla richiesta avanzata dai cittadini di partecipare alla cura dei beni comuni di Acireale.
Nel nostro paese va affermandosi un nuovo rapporto tra cittadini e istituzioni: se in passato esso si fondava sul ” paradigma bipolare ” , per il quale gli amministrati sono destinatari passivi dell’intervento pubblico in qualità di assistiti, pazienti, utenti, ora, grazie all’articolo 118 ultimo comma, i cittadini sono da considerarsi soggetti autonomi in grado di agire in sinergia con le amministrazioni nel perseguimento dell’interesse generale. Il moderno paradigma che disciplina il rapporto tra cittadini e istituzioni si basa sul principio di sussidiarietà orizzontale, per il quale questi due soggetti instaurano una collaborazione caratterizzata da rispetto reciproco e integrazione. In questa prospettiva è responsabilità degli attori politici operanti nelle realtà locali individuare le risorse presenti nella propria comunità e creare le condizioni perché il loro impegno sia funzionale alla realizzazione dell’interesse generale e dei singoli cittadini.
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