All’inizio l’associazione si è concentrata su iniziative di rigenerazione urbana, con pulizia di luoghi pubblici che più di tutti avevano bisogno di manutenzione e cura, per risolvere le emergenze e soprattutto per mettere subito in mostra la voglia di essere cittadini attivi. Da maggio del 2014, sono stati ripuliti parchi e parcheggi, giardini e viali, è stata pulita e spurgata gran parte dei tombini del centro storico, si è pulito e ripavimentato il fiume Camignano.
L’associazione si sta ora strutturando per avviare anche dei progetti di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva: ad esempio, si stanno prendendo contatti con gli istituti superiori di Gubbio per allestire un concorso, attraverso il quale sensibilizzare la cittadinanza verso il tema del riciclaggio dei rifiuti. Inoltre, insieme all’associazione “Menti Indipendenti”, si sta elaborando un progetto che prevede la partecipazione di scuole elementari e medie a un momento ludico, allo scopo di sensibilizzare i ragazzi e i genitori verso il risparmio energetico.
Inoltre, il prossimo mese verrà votata dal Consiglio Comunale l’adozione del ” Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani ” , elaborato da Labsus con il Comune di Bologna. Per questo, è stato preso contatto con l’Università di Perugia, in particolare con l’Osservatorio delle Politiche Partecipative, che si è reso disponibile a sostenere l’idea di amministrazione condivisa.
Un’iniziativa spontanea dei cittadini
“L’idea di questa associazione è partita dagli stessi cittadini: nessuno ha condizionato o indirizzato la nostra scelta di costituirci in associazione”: cosìrecita la Carta d’identità dell’associazione. Essa ha diverse anime: chi vi partecipa ha diverse idee politiche, età differenti e diversa estrazione sociale, ma sicuramente un’identità comune, in virtù di un’appartenenza a un luogo, Gubbio, con la sua storia e tradizione culturale. Si vuole “contribuire a creare identità e relazioni, senso di appartenenza e legami sociali: attraverso un valore minimo e condiviso per cui l’attenzione ai luoghi è attenzione a chi ci vive e li attraversa o anche solo li guarda”.
I migliori custodi dell’eredità culturale sono i cittadini: se essi sono animati da coscienza, passioni e valori condivisi, possono restituire alla comunità una sua propria identità collettiva e un vivere civile. Questa identità è rappresentata dalla piazza, dalla via pubblica, dai parchi e dai sentieri, dai monumenti: essi appartengono a tutti, sono dei beni comuni, dei quali bisogna avere cura proprio come ci si prende cura di sé e dei propri beni personali.
Il progetto di una città intera
E’ stato subito aperto un canale di collaborazione con l’Amministrazione comunale, sensibile al tema, che fin dalle prime iniziative nel maggio 2014 ha messo a disposizione la propria struttura per facilitare gli interventi. Inoltre, l’associazione ha mostrato subito apertura verso altre associazioni e imprese, che fin da subito si sono dimostrate sensibili al progetto, che sta progressivamente diventando il progetto di una città intera. Alcune associazioni (di quartiere, di volontariato, di varia natura) sono state coinvolte nelle diverse iniziative. Molte imprese ed esercizi commerciali hanno offerto volontariamente il loro contributo, donando gli attrezzi di lavoro (pale, picconi, scope, rastrelli, perfino una motosega) e il pasto per i partecipanti (è previsto un piccolo momento conviviale al termine di ogni intervento).
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