La legge n.10 del 14 gennaio 2013 (norme per lo sviluppo degli spazzi verdi urbani) ha come obiettivo il recupero di spazi verdi urbani dismessi mediante la loro assegnazione a cittadini, singoli o in associazione, permettendo, così, di occuparsi dei beni comuni.
Anche a Roma, com’ è già accaduto a Brescia, Firenze, Napoli e altre città , il comune ha deciso di rendere esecutiva la norma, pubblicando un bando pubblico con il quale ai partecipanti viene data la possibilità di avere in concessione per 6 anni, prorogabili, appezzamenti all’interno di parchi e giardini pubblici per la coltivazione di frutta e verdura, con il solo divieto di non smerciare quanto prodotto.
Paola Marsi, responsabile dell’Ufficio Orti Urbani del comune, nonché autrice insieme alle associazioni comitati dei cittadini del regolamento dell’assemblea capitolina, che dovrà essere esaminato e votato dai municipi, si dichiara ottimista e non nasconde l’entusiasmo che, nonostante le difficoltà , accompagna quest’iniziativa di grande utilità sociale.
Collaborazione tra cittadini ed amministrazione
Nella Capitale sono già tanti i parchi, i giardini e le ville storiche che, in diversi quartieri, sopravvivono grazie all’impegno attivo dei cittadini, un caso è il Parco Tre Fontane, zona Eur, dove 3 anni fa è nato un giardino condiviso evolutosi oggi in un orto didattico interamente curato da cittadini e volontari, che ospita, tra l’altro, arnie per la produzione di miele biologico.
Un’altra esperienza questo tipo si concretizzerà , grazie al progetto Horti della Marciglina, a due passi dal Vaticano, all’interno della riqualificata area verde del Parco Monte Ciocci. Anche qui entro dicembre 150 orti cittadini, dotati delle necessarie infrastrutture, diventeranno realtà ; il fine è chiaro: recuperare aree abbandonate per restituirle all’uso pubblico e renderle produttive.
Certamente promuovere ed incentivare lo sviluppo di parchi ed aree verdi condivise consentirà una partecipazione attiva dei cittadini all’organizzazione economica e politica della città , ma soprattutto potrà rappresentare un’occasione di integrazione che accrescerà enormemente il capitale sociale.
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