Anche nella nostra Puglia amministrazioni comunali, associazioni e cittadini stanno promuovendo la nascita di una rete regionale per l’amministrazione condivisa. Una rete che non vuole essere semplicemente la sommatoria di amministrazioni comunali che hanno adottato il regolamento ma innanzitutto una rete di comunità che mettono insieme le loro esperienze, i loro progetti, le loro idee. I protagonisti di questa rete sono cittadini, da coloro che rivestono incarichi istituzionali a chi offre il proprio tempo e le proprie competenze per prendersi cura dei beni comuni. Il primo passaggio, allora, non poteva essere che quello di conoscersi, di raccontare le proprie storie, di muovere insieme i primi passi per immaginare e progettare percorsi comuni.
​Si è parlato di questo venerdì23 ottobre a Carovigno, uno dei primi comuni ad aver adottato il regolamento e il primo in Italia ad averlo fatto durante una situazione abbastanza insolita: nella fase di commissariamento. E’ stato infatti il commissario prefettizio, Dott. Pietro Massone, ad aver siglato l’ultimo atto per dotare la città di Carovigno del Regolamento; un regolamento che aveva già visto la città in fermento, con tante iniziative di sensibilizzazione sul tema della condivisione dei beni comuni che, difatti,aveva già trovato ricettiva l’amministrazione comunale dimissionaria. Oggi Carovigno ha una nuova amministrazione che ha dato avvio alla fase esecutiva del Regolamento, inaugurando anche uno sportello per la cittadinanza attiva gestito da dipendenti comunali e cittadini, per la sottoscrizione dei patti di collaborazione con la comunità carovignese. Il Sindaco, Carmine Brandi, nel suo intervento ha ripercorso tutte le tappe fin qui raggiunte e ringraziato pubblicamente l’impegno dell’associazione “Liberi di” che rappresenta un esempio di partecipazione dal basso che ha guidato la fase di promozione e progettazione condivisa del Regolamento Labsus.
Dalle esperienze ai progetti
L’incontro è stato molto partecipato (con esperienze e rappresentanze provenienti dalle diverse province della regione) e la fase più dinamica ha interessato tutti i presenti durante i lavori di gruppo, facilitati dall’associazione ” Comunitazione ” di Ceglie Messapica con la metodologia del World Café, una discussione libera ed appassionata durante la quale tutti i partecipanti sono stati invitati a sedersi attorno a dei tavoli con persone perlopiù incontrate per la prima volta in questa occasione, a condividere le proprie esperienze di partecipazione alla gestione dei beni comuni del proprio territorio​ e le proprie idee e proposte su quanto sarebbe utile e semplice realizzare. Abbiamo voluto cosìfavorire la diffusione dello scambio di idee ed esperienze, recuperando il genius loci delle nostre comunità e la memoria storica dei nostri ricordi in riferimento ai luoghi, ai beni comuni. E’ anche per questo che l’evento si è voluto realizzare presso il Convento di S.Maria del Soccorso, uno di quei ” vuoti da riempire ” , oggi non fruibili, che bene si presterebbe al recupero e alla sua rifunzionalizzazione anche per via della propria posizione strategica, che una volta doveva risultare esterna al nucleo urbano antico ma che oggi appare un potenziale polo per la città nuova, perlopiù costituita da abitazioni e dove i servizi e i luoghi di aggregazione, come spesso accade, scarseggiano. Un edificio di tale pregio architettonico e il forte legame con la storia della comunità deve essere assolutamente considerato una potenzialità per il territorio di Carovigno, uno di quei luoghi il cui recupero darebbe origine ad una rigenerazione a più ampio raggio della città attorno, innescando una sorta di processo virtuoso a catena.​ I conventi sono edifici molto versatili, prestandosi facilmente ad accogliere innumerevoli funzioni: infatti in Italia abbiamo già alcuni esempi di conventi mirabilmente riutilizzati per accogliere funzioni ricettive, biblioteche -​come ad esempio la famosissima ​biblioteca delle Oblate a Firenze, ex convento trecentesco appena​ dietro il Duomo-​hub, ​spazi di coworking, ma anche sedi condivise per aziende di vario tipo, poli museali e quant’altro. L’amministrazione comunale si è detta attenta a tutti i possibili canali di finanziamento che potrebbero essere la chiave per riportare il Convento a nuova vita e sicuramente lo strumento del Regolamento potrebbe rivelarsi un efficace mezzo per la gestione di questo straordinario bene comune.​
Le comunità e le sfide da vincere insieme
Gli interventi conclusivi sono stati a cura di Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano (Le), che ha condiviso con i presenti la storia esemplare della prima Cooperativa di Comunità , la prima in Italia, nata nel 2011 e che rappresenta un altro modo che hanno i cittadini di attivare autonome iniziative per il perseguimento dell’utilità sociale e l’interesse generale del Paese. Le Cooperative di Comunità , disciplinate in Puglia con la legge regionale n. 23 del 20 maggio 2014, rappresentano lo strumento utile per aiutare le realtà comunali a superare alcune difficoltà di gestione finanziaria, avviando meccanismi virtuosi che possono portare anche alla nascita di nuovi posti di lavoro attraverso le cooperative di produzione e lavoro. Ed è proprio quello che sta succedendo a Melpignano dal 2011, dove con interventi come il Fotovoltaico diffuso sui tetti e la distribuzione delle Case dell’acqua si è stati capaci di raccogliere migliaia e migliaia di euro per finanziare progetti, in particolare nell’area delle politiche sociali, da destinare alla comunità . “Un Sindaco può avere una grande visione ma questa da sola non è sufficiente. Serve una comunità pronta ad accompagnare le grandi sfide”, ha dichiarato Ivan Stomeo a una platea molto attenta e sensibile alle sue parole.
Un altro modello esemplare di una comunità pronta a lanciare delle grandi sfide e a rilanciare un progetto condiviso di città è Matera, capitale europea della cultura nel 2019. A raccontarcela è stato Vito Epifania, vice presidente dell’ associazione Matera 2019 che dal lontano 2007 ha promosso il percorso di candidatura della propria città a un appuntamento cosìimportante. “Una buona dose di follia spesso serve per vincere le sfide più importanti”, ha dichiarato Epifania. Dopo lo scetticismo iniziale questa idea è stata piano piano condivisa da tanti altri cittadini materani, dalle amministrazioni comunali che si sono succedute, e si è concretizzata nell’invio del dossier di candidatura che ha visto Matera uscirne vincitrice. Oggi L’associazione intende proseguire questo percorso promuovendo anche a Matera l’adozione del Regolamento su beni comuni.
Titti De Simone, consigliera politica del Presidente Michele Emiliano per l’attuazione del programma di governo della Regione Puglia, ha nel suo intervento valorizzato le forme di collaborazione condivisa e si è impegnata nel rendere permanente questa rete anche attraverso la legge regionale sulla partecipazione, prossima ad essere presentata e discussa nei territori per poi essere approvata in consiglio regionale.
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