FuturaTrento fa parte del più ampio progetto ” I giovani si prendono cura degli spazi urbani -il bello ci salverà ” , gestito dal Comune di Trento tramite diverse partnership sia nel settore pubblico che nel privato, con l’obiettivo di ” sviluppare un’economia condivisa e fare di Trento una Smart City, nella quale il capitale umano, sociale, ambientale e l’innovazione si incontrino per migliorarla ” .
Come ci spiega la dottoressa Pedrel, il progetto parte dalla consapevolezza di ” partire dai giovani per rigenerare e migliorare la città ” , creando una serie di iniziative, online e non, volte a stimolare la partecipazione, la creatività e la cura del bene comune, ossia ” dell’interesse collettivo ” .
La piattaforma online, per ora in versione Beta, è aperta a tutti coloro che ne sono interessati, con l’obiettivo primario di ” rendere ogni cittadino protagonista del suo miglioramento ” . Uno spazio dove poter discutere delle idee su come migliorare Trento, permettendo un dialogo diretto fra chi la vive tutti i giorni.
La piattaforma
FuturaTrento permette di promuovere progetti personali o di gruppi di cittadini. Queste proposte spaziano in diversi ambiti che si possono riassumere nelle categorie presenti nella piattaforma: creatività , condivisione, sostenibilità , formazione, accessibilità , innovazione, benessere. L’iter è semplice: il singolo, o un gruppo di cittadini, propongono la loro idea sulla piattaforma. Essa rimane aperta ad una discussione pubblica per un periodo determinato di tempo, per poi successivamente esser valutata dal Comune.
Se accettata, sono previsti incontri volti a definire un accordo fra i promotori e il Comune, che poi verrà formalizzato tramite un Patto di collaborazione.
Il dialogo va oltre, proponendo anche una serie di ” Sfide ” lanciate dall’amministrazione stessa, volte a stimolare le proposte dei cittadini riguardo eventi pubblici e cura della città .
Come puntualizza la dottoressa Pedrel, ” il progetto si lega quindi a tematiche più ampie come l’inclusione sociale, il riciclo e a tutte le questioni legate al concetto di smart city ” .
L’importanza dei cittadini attivi
La dottoressa Pedrel ci spiega come, anche se siamo agli inizi, il progetto stia riuscendo nel suo intento, ossia attivare i cittadini, rendendoli protagonisti del cambiamento e del miglioramento della città . Ci parla della rigenerazione dell’area ” Maso Smalz ” , utilizzata come Skate Park ma in progressivo abbandono. Il progetto online di rivalorizzazione (ancora in fase di consultazione) è venuto proprio da quelle realtà , da quei ragazzi, che hanno e continuano tutt’ora ad utilizzare quell’area.
Vediamo quindi come luoghi di dialogo e confronto fra cittadini e amministrazione possano produrre effetti di coinvolgimento sociale, oltre che una nuova attenzione verso la propria città , verso quei beni comuni -urbani e non- che necessitano sempre più di attenzione.
La dottoressa Pedrel ci spiega anche come il Regolamento di Labsus abbia permesso di portare avanti tutto ciò, permettendo di creare ” una normativa sul quale poggia tutto l’impianto del progetto ” che, insieme alla presenza di diverse realtà attive sul territorio da anni, potrà portare a grandi e innovativi miglioramenti.
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