Abbiamo intervistato i protagonisti di questa iniziativa, per capire meglio di cosa tratti e quali siano gli obiettivi di questo interessante progetto.
Il percorso, come afferma la professoressa Giuliano, ” muove da una consolidata attenzione verso la tematica ambientale da parte dell’Istituzione scolastica, vivificata dall’entusiasmo dei docenti dell’area scientifica”. Difatti, il referente di questi ultimi, il professor De Crescenzo, già l’anno scorso aveva lanciato l’idea di un’adozione di spazi verdi circostanti alcuni plessi scolastici, con il supporto esperienziale dei nonni degli alunni. La prima occasione utile al confronto è stata il ciclo di conferenze sulla raccolta dell’olio esausto organizzate dall’Assessore all’ambiente, organizzata all’interno dell’Istituto Stroffolini lo scorso marzo. Così, l’idea è andata via via attuandosi attraverso incontri formali ed informali con il Sindaco e, come afferma la professoressa Giuliano ” ha trovato, poi, conferma e concretezza in un Patto di collaborazione coerente con il piano dell’offerta formativa della nostra scuola ” . A questo proposito continua: ” Il progetto, trasversale nei contenuti, rientra nel programma di studio curriculare a diversi livelli nella scuola dell’Infanzia, nella Primaria, e nella Secondaria, con un tempo laboratoriale dedicato. Gli insegnanti sono motivati, le docenti della Primaria e dell’Infanzia desiderose di applicare metodologie consone all’età dei discenti, considerando gli aspetti emozionali collegati all’operatività .
L’iniziativa è stata approvata con favore da tutti i membri della Giunta comunale e, come ci conferma la Giuliano ” i genitori degli alunni hanno accolto l’informativa con grande soddisfazione e compiacimento cosìcome i ragazzi, una rappresentanza dei quali ha assistito all’individuazione della prima porzione di verde, che assumerà la funzione di orto didattico nel plesso di Via Rimembranza”.
Gli obiettivi del Patto di collaborazione
Una proposta che può, dunque, dirsi risultanza di incontro e condivisione tra sensibilità affini, i cui obiettivi sono ben espressi nelle parole del Sindaco. Questi ultimi, afferma Michele Sarogni, “sono quelli di creare una comunità in cui si educa e si viene educati attraverso un processo costruttivo finalizzato al rispetto dell’ambiente e del cibo; favorire relazioni tra persone che, attraverso la condivisione dell’esperienza dell’orto, si scambino doni immateriali, cioè saperi, conoscenze, abilità ; costruire un tessuto dinamico e vitale che possa essere un esempio per tutti i cittadini, siano essi adulti o bambini; creare gruppi di cittadini che possano occuparsi costantemente della salvaguardia e del rispetto del nostro territorio cittadino; educare i giovani e i bambini allo sviluppo sostenibile e al consumo consapevole, facendo diventare loro stessi co-produttori; sensibilizzare la popolazione tutta ad una migliore educazione alimentare; gettare le basi per comprendere e sviluppare il concetto di filiera corta e di coltivazioni biologiche. Tra tutti, ritengo che l’obiettivo più importante sia la creazione o, in alcuni casi, il rafforzamento di una consapevolezza diffusa che il ritorno a vecchie e sane abitudini possa solo apportarci delle migliorie, sia in termini di benessere che di sviluppo”. E quando gli chiediamo cosa rappresenti per lui un orto didattico, con fermezza risponde: “Rappresenta tutto ciò che ho precedentemente detto, oltre ad una maggiore diffusione della mentalità ecologica, che tenda ad un sempre maggiore rispetto dell’ambiente e dei beni comuni e mi auguro anche e soprattutto che possa avvicinare molti ragazzi al settore agricolo, che fatto in un certo modo potrà dare tante soddisfazioni a questa terra tanto martoriata”.
Un esempio positivo per i Comuni limitrofi
Pensare al modo in cui impiegare, in futuro, i prodotti che verranno dall’orto è ancora prematuro ma, nonostante la fase operativa del progetto sia ancora in uno stato embrionale, la professoressa Giuliano ne auspica “l’utilizzazione da parte dei diretti coltivatori per preparati culinari e ricette da sperimentare in loco, nella cucina della scuola dell’Infanzia, con possibilità di dimostrazioni pratiche da parte di mamme esperte”. E con entusiasmo continua: “Si potrebbe pensare ad una sana compravendita a impatto zero sull’ambiente, chiaramente di dimensioni congrue rispetto al raccolto”.
Per il comune di Casapulla, ci confida il Michele Sarogni, è un onore essere i primi ad aver stilato questo Patto di collaborazione, evento che può, e deve, tradursi nella giusta occasione per far recepire gli aspetti positivi del progetto agli amministratori dei paesi limitrofi, nonché ai residenti degli stessi. Proprio per questo, nell’ambito del prossimo Consiglio comunale, congiuntamente con l’assessore Luigi Tecchia, il Sindaco provvederà a confrontarsi con con i ragazzi, presentando l’intero progetto.
Una risonanza positiva, certamente, anche per l’Istituto Stroffolini, anche se la Preside, con modestia, afferma di non pensarci: “Guardo alla sostanza e alla ricaduta positiva in ambito formativo. E’ in gioco la credibilità di due Istituzioni, ciascuna nella misura delle proprie competenze e responsabilità , per muovere un primo piccolo passo verso l’impegno civico, che come comunità educante siamo chiamati a compiere nel rispetto dell’ambiente, della vita e del futuro delle prossime generazioni“.
Ad un anno dall’approvazione del Regolamento
Prima di terminare la nostra intervista, invitiamo il Sindaco ad esprimere un parere sull’approvazione del Regolamento di Labsus nel comune di Casapulla, avvenuto un anno fa. In una scorsa intervista aveva detto che proprio gli alunni delle scuole avrebbero potuto trasformarsi in cittadini attivi, attraverso un progetto mirato all’educazione civica e al rispetto del territorio. Una frase, dice, che “non solo voglio confermare con le parole, ma che confermerò con i fatti non appena il progetto degli orti didattici partirà a pieno regime”. E aggiunge: “Ad un anno dall’approvazione del Regolamento per i beni comuni (era il 28 novembre del 2014) sono pienamente soddisfatto delle azioni di sensibilizzazioni che l’amministrazione, da me diretta, ha messo in campo per coinvolgere quanti più cittadini attivi; spero che già entro fine anno riusciremo a raccogliere quanto, con fatica e grande dedizione, abbiamo seminato. Il Patto di collaborazione per la creazione e l’utilizzo di orti didattici, non deve essere considerato una goccia nell’oceano, perché già altre iniziative, spesso spontanee, sono nate all’interno del paese. Infatti, nei prossimi mesi sarà nostro compito cercare di intercettare tutte quelle che sono le richieste e le esigenze dei cittadini, affinché si possa, sempre di più, parlare di Casapulla come di una cittadina ad integrazione perfetta, intendendo per integrazione quella tra ente e cittadini per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”.
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