Si sta progressivamente estendendo il numero dei comuni che adottano soluzioni che vanno sotto il nome di ” baratto amministrativo ” : con questa espressione si comprende una serie di misure con cui i comuni consentono agevolazioni fiscali in cambio di azioni che i cittadini si impegnano a svolgere per la comunità amministrata dall’ente locale che concede il beneficio. C’è al fondo di questa soluzione un’ammaliante tesi: incoraggiare chi si impegna per la collettività con l’illusione pure di trovare legittimazione nell’art. 24, legge n. 133 del 2014 o, addirittura, nei patti di collaborazione che costituiscono l’applicazione del Regolamento sui beni comuni urbani che questa Rivista da tempo sostiene. Questi assiomi, però, non hanno fondamento ed è necessario spiegarne le ragioni….
Continua a leggere l’editoriale di Fabio Giglioni “Le ragioni per dire no al baratto amministrativo”.
In allegato il parere della Corte dei Conti in merito al baratto amministrativo.
ALLEGATI (1):