La sfida dei comuni per annullare i prodotti di scarto delle attività  umane

Nella mattinata di sabato 21 maggio i comuni Rifiuti zero si sono riuniti nella sala consiliare del Comune di Capannori, in provincia di Lucca. Si tratta di uno degli incontri che si sono svolti  nella città  toscana per l’evento di importanza europea Zero  Waste, organizzato da Zero Waste Europe, Zero Waste Italy, dal Centro di ricerca Rifiuti zero di Capannori e dall’associazione Ambiente Futuro, che ha fatto della lotta agli inceneritori il suo scopo principale.
Il contributo dell’amministrazione comunale (qui la pagina del comune toscano) nella gestione dei progetti è stato fondamentale.
Gli argomenti principali di discussione sono stati l’economia circolare, ovvero un modello di sviluppo economico sostenibile, che riduce al minimo i prodotti di scarto  e la legge di iniziativa popolare Rifiuti zero, per il riconoscimento e l’attuazione su scala nazionale delle misure ideate fino ad adesso nell’ambito dei singoli comuni.
Il momento di dibattito ha visto l’introduzione del sindaco di Capannori, Luca Menesini e gli interventi di Bengasi Battisti, presidente dell’associazione Comuni Virtuosi, di Ivan Stomeo, presidente dell’associazione Borghi autentici d’Italia e sindaco di Melpignano (Lecce), dell’onorevole Roger De Menech, relatore della proposta di legge e di Rossano Ercolini, direttore del centro di ricerca Rifiuti zero del comune di Capannori e presidente di Zero Waste Europe e Zero Waste Italy.
Nel pomeriggio si sono svolti, poi, workshop attinenti ai temi di discussione presentati nell’incontro del mattino e ai modi di supporto e controllo delle attività  dei comuni che aderiscono alle misure Rifiuti zero.

I Comuni Rifiuti zero

L’evento Zero waste mette l’accento sui risultati e sulle problematiche dei comuni che sviluppano l’approccio ” Rifiuti zero ” . Si tratta di quelle città  che cercano di riutilizzare i rifiuti sfruttandoli, quindi, come materie prime e non concependoli come scarti. Uno degli obiettivi è quello di eliminare l’incenerimento dei rifiuti e migliorare la qualità  dei prodotti riciclabili, introducendo pratiche come la raccolta porta a porta e il compostaggio. Il primo comune italiano che si è prefissato di raggiungere il traguardo Rifiuti zero entro il 2020 è stato Capannori il 14 giugno 2007. Adesso 222 comuni del nostro paese aderiscono alle misure Rifiuti zero (qui la lista intera dei comuni partecipanti).

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