L’adozione di questo atto di indirizzo ha consentito di applicare il noto principio di sussidiarietà disciplinato, in piena conformità con la normativa costituzionale e nazionale (vedi art. 118 c.4 Cost. e art. 3 del T.U. degli Enti locali), all’art. 3 dello Statuto della città veneta, in base al quale l’amministrazione: « […] Inspira la propria azione al principio di sussidiarietà sia nel rapporto con gli altri enti pubblici, che nei confronti dei soggetti privati della società civica, senza volersi sostituire alle loro possibilità di efficaci interventi. […] ».
Riconoscimento e tutela dei beni immateriali
Nella perpetuante attesa che venga avviata una radicale modifica legislativa al regime giuridico della proprietà pubblica e privata, la teoria della condivisione sostenuta fermamente da Labsus riconosce e tutela i beni comuni immateriali individuando nella loro cura un fattore in grado di promuovere capitale sociale. In linea con ciò, la delibera del comune di Verona, oltre a risultare particolarmente esaustiva nell’indicare le linee guida da seguire per regolamentare gli istituti di collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini, precisa che una particolare attenzione dovrà rivolgersi proprio alla sfera dell’immateriale, in quanto veicolo per l’incremento del benessere sociale inteso, non solo come sviluppo della persona, delle relazioni di reciprocità e di mutuo soccorso, ma anche come rigenerazione sociale di quei quartieri oramai in stato di completo abbandono.
Il coinvolgimento dei cittadini nella progettazione del Regolamento
In questo passaggio embrionale ed ineludibile per la concretizzazione di un nuovo agire della pubblica amministrazione, il comune di Verona ha voluto valorizzare l’azione diretta dei cittadini mediante una articolata fase di co-progettazione, propedeutica all’elaborazione condivisa del Regolamento. La valutazione di questa scelta non può che risultare positiva in quanto, benché i tempi per la stesura del Regolamento saranno quasi certamente prolungati, il coinvolgimento immediato dei cittadini consentirà di sensibilizzarli progressivamente ai meccanismi di democrazia partecipativa radicalmente differenti dai classici modelli relazionali pubblico-privati, cosìda renderli ben radicati nell’intero tessuto sociale urbano.
Venendo al piano operativo, il percorso di progettazione partecipata si articola in due fasi iniziali, di ascolto e di sperimentazione, nel corso delle quali i cittadini avranno la possibilità di rendersi protagonisti mediante la compilazione di un questionario online, che consentirà agli utenti di proporre progetti col fine di sperimentare nuove forme di collaborazione. Una volta scaduti i termini, sulla base delle proposte raccolte, gli uffici incaricati predisporranno una bozza di Regolamento che sarà , a sua volta, pubblicata in una piattaforma digitale sottoposta alle osservazioni della cittadinanza. In conclusione, la bozza verrà eventualmente perfezionata e destinata al suo ordinario iter di approvazione.
Verona, come ricordato dagli stessi amministratori, vanta una forte tradizione civica che, sicuramente, troverà maggior consolidamento una volta approvato il Regolamento, strumento vitale che consente alla società di prender parte alla realizzazione di una effettiva governance locale.
I cittadini interessati avranno tempo fino al 31 agosto per rispondere al questionario.
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