La Scuola Open Source nasce come disegno educativo del gruppo barese di designer e grafici FF3300 formatosi dentro e intorno al Politecnico di Bari, al quale si sono via via aggiunti i ragazzi di XYLAB, il laboratorio di ricerca e co-progettazione nato nell’ambito dell’iniziativa ” Laboratori dal Basso ” promossa dalla Regione Puglia.
Si ispira ad esempi illustri, come la Bauhaus di Walter Gropius, la fabbrica di Adriano Olivetti o la comunità scacchistica di Roycroft, proponendosi come ” Istituto Didattico, Centro di Ricerca e Consulenza, Artistica e Tecnologica, per l’Industria, il Commercio e l’Artigianato (digitale e non) ” per il pubblico e il privato, per ragazzi, adulti, professionisti e manager.
La metodologia didattica adottata è quella di XYLAB in cui i partecipanti lavorano assieme ai docenti e ai tutor su progetti di ricerca, condividendo conoscenza e competenze, per rendere più efficienti segmenti produttivi già esistenti, abbassando i costi di produzione, stimolando l’autoproduzione come forma di auto-imprenditorialità e sviluppando capacità progettuali ibride, frutto della contaminazione fra diverse professioni.
Tre laboratori, ventiquattro docenti, sessanta partecipanti
Costruita la comunità SOS, che ha permesso alla Scuola di candidarsi al Bando #Chefare3 nel 2015, aggiudicandosi il podio, la fase successiva ha visto la realizzazione, nel luglio 2016, dei tre laboratori X – Identity, Y – Tools e Z – Processes utili a strutturare operativamente, in maniera orizzontale e cooperativa, identità , strumenti e processi di funzionamento della Scuola, che aprirà i battenti in autunno.
Dal 18 al 30 luglio 2016, infatti, ventiquattro docenti e tutor di fama internazionale, quali i direttori di cheFare, Bertram Niessen, e dell’Isia di Urbino, Luciano Perondi; Giovanni Lussu e Giovanni Anceschi, tra i massimi teorici italiani di design; Giacomo Leonzi, cofondatore del primo FabLab italiano a Torino; Salvatore Iaconesi, hacker e progettista, assieme a sessanta partecipanti selezionati fra 199 richieste dall’Italia e dall’estero si sono dati appuntamento tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 nella Sala Murat, messa a disposizione da Impact Hub Bari, e nel vicino Isolato 47 in Strada Lamberti, dove la SOS avrà sede.
Dodici giorni di full immersion a base di multidisciplinarietà , condivisione, interconnessione, collaborazione, per conoscersi e conoscere.
Rete è, dunque, la parola d’ordine che ha permesso di aprire le porte della Scuola Open Source: rete di saperi, di idee, di strumenti, di approcci per un nuovo modello educativo in una scuola sempre aperta e innovativa.
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