Pieve Tesino, paese natale di Alcide De Gasperi, e Matera, capitale europea della cultura 2019, sono legate dal ricordo ancora vivo della figura del grande statista trentino. Fu De Gasperi, infatti, da presidente del Consiglio dei ministri, che nel 1952 promosse la legge che affrontò e risolse per la prima volta il problema dei “Sassi” di Matera, nei quali viveva in condizioni disastrose buona parte della popolazione materana.
L’intervento diretto dello Stato e la pianificazione pubblica permisero di migliorare in modo radicale le condizioni di vita di migliaia di persone. I problemi secolari del sottosviluppo, della miseria, dell’assenza di opportunità, furono affrontati con gli strumenti della politica di allora. E nel giro di mezzo secolo, i “Sassi” sono passati dall’essere vergogna nazionale a Patrimonio mondiale dell’UNESCO, simbolo della rinascita di una città e delle speranze di una comunità, suggellate dalla nomina a Capitale europea della cultura nel 2019.
Nuova geografia della buona politica
La “buona politica”, oggi, assume forme diverse rispetto ad allora. Lo Stato, gli enti locali, la pubblica amministrazione, non hanno più le risorse e gli strumenti per affrontare, da soli, le sfide che la contemporaneità pone alla nostra società. La rappresentanza e la delega non rispondono più, almeno non del tutto, alle esigenze di governo della complessità. Al contrario, la sussidiarietà orizzontale è diventata un principio costituzionale e i beni comuni sono entrati a pieno diritto non solo nel lessico, ma nelle pratiche di una straordinaria molteplicità di soggetti: dalla pubblica amministrazione al terzo settore, dall’associazionismo spontaneo al singolo cittadino, questo nuovo e allo stesso tempo antichissimo concetto di gestione collettiva sta diventando il cuore di un processo di innovazione sociale e istituzionale che, oltre a rivoluzionare il rapporto tra l’ente pubblico e i cittadini, sta smuovendo nel profondo le stesse modalità di relazione comunitaria.
Sono ormai centinaia in Italia i Comuni che, ad ogni latitudine e di ogni dimensione, hanno seguito l’esempio di Bologna, approvando il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni”: e, grazie a questi Regolamenti, hanno stretto con i cittadini dei veri e propri “Patti di collaborazione” per riqualificare gli spazi pubblici, per gestire in modo condiviso immobili e edifici inutilizzati, per mettere in moto percorsi di produzione dei saperi che condizionino positivamente la qualità della vita di tutti.
Sulla mappa dell’Italia sono sempre più fitti i punti che segnalano un’esperienza positiva di amministrazione condivisa, una buona pratica di gestione partecipata, un modello efficace di rigenerazione urbana: se con l’immaginazione andassimo a tracciare una linea tra quei punti, disegneremmo un arabesco di linee che rappresenterebbe simbolicamente la complessità di questo fenomeno e metterebbe in risalto la sua struttura a rete.
Sport e beni comuni
Quale mezzo migliore della bicicletta per unire questi punti? La bicicletta – che quest’anno compie 200 anni – come paradigma di un futuro desiderabile caratterizzato da benessere, sostenibilità, libertà di movimento: il mezzo giusto per conoscere e raccontare l’Italia che partecipa e costruisce il suo avvenire. Non a caso, il viaggio si svolgerà anche durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16 – 22 settembre 2017).
Ecco allora che proprio in bicicletta la sera del 7 settembre partirà dal Museo Casa De Gasperi di Pieve Tesino (TN), gestito dalla Fondazione trentina Alcide De Gasperi, con il saluto del direttore Marco Odorizzi – il viaggio “BC – BeniComuni. Viaggio in bicicletta alla scoperta dell’Italia che partecipa”, che si concluderà a Matera dopo aver attraversato lo Stivale da nord a sud, incontrando sulla strada comunità e amministrazioni che hanno messo in campo buone e innovative pratiche di partecipazione e valorizzazione dei beni comuni.
Faremo tappa sicuramente a Orvieto e Avellino, città che – insieme ad altre nove, tra cui la stessa Matera – saranno protagoniste del progetto nazionale dell’UISP “Open Space. Giovani attori di trasformazione sociale” – finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000 – che mette al centro l’utilizzo e la valorizzazione dello spazio pubblico con finalità di riattivazione sociale e contrasto all’emarginazione giovanile.
Sport e beni comuni, un campo d’azione tutto da esplorare e che rappresenterà una delle importanti sfide dell’UISP e di tutto il mondo dell’associazionismo della promozione sociale e sportiva, nei prossimi anni: una sfida che va affrontata, come nella migliore tradizione dello sportpertutti, con la consapevolezza che è necessario fare squadra, costruire alleanze, condividere obiettivi comuni.
Tommaso Iori, Responsabile nazionale UISP Politiche per l’impiantistica e i beni comuni
Martino Orler, Presidente UISP Trentino Alto Adige
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