"E' stato un lavoro bello e appassionante che ha coinvolto tutta l'ottava Commissione, i quartieri e le associazioni"

Tra i meriti della Commissione va riconosciuto il rapporto di inclusione che è riuscita a mantenere nei confronti dei Quartieri, durante tutti i lavori di questi due anni. E’ questo un punto particolarmente importante del percorso che ha permesso di giungere all’adozione del Regolamento e, nel prossimo futuro, alla sua pratica attuazione; fin dal principio è stata svolta una reale consultazione capillare ed è stato dato un ruolo di primo piano ai Quartieri di Firenze. In Toscana altri grandi e piccoli Comuni hanno adottato o stanno per adottare il Regolamento. I piccoli Comuni spesso riescono a sviluppare una tematica di comunità con maggiore facilità e inventiva, mentre i Comuni più grandi, come Firenze e come anche Pisa, sono forse quelli che presentano le maggiori difficoltà e in cui i protagonisti si impegnano nel cercare possibili soluzioni per superare quelle che sono, talvolta, vere e proprie fasi di impasse. D’altro canto, proprio come è avvenuto anche in molti altri Comuni italiani, anche il Regolamento di Firenze, con i suoi 23 articoli, è stato infine approvato all’unanimità: un segno ideale, ma allo stesso tempo tangibile, di unità di intenti e di visione. “Cambia tutto nella gestione dei beni comuni della città. E’ un cambiamento epocale, frutto di un lungo lavoro – dichiara Collesei – poiché si supera il concetto di ‘convenzione’, che presuppone una separazione gerarchica tra amministrazione da una parte e cittadino dall’altra, per arrivare al ‘patto col cittadino’. Il Regolamento tocca qualunque ambito dell’amministrazione: dalla cultura allo sport o alla scuola, dall’ambiente all’urbanistica fino al sociale. E’ una notizia positiva per l’amministrazione e i cittadini attivi, che possono così collaborare alla pari per la rigenerazione dei beni comuni urbani. E’ importante anche l’emendamento approvato col quale si afferma che le attività previste nei patti di collaborazione sono escluse dall’applicazione del regolamento COSAP (il Regolamento per l’applicazione del Canone di Occupazione di Spazi ed Aree Private soggette a servitù di pubblico passaggio della Provincia di Firenze), perché di pubblico interesse”.

Stefania Collesei spiega ancora l’importanza del Regolamento con queste parole: Il Regolamento sui Beni Comuni è uno strumento di cui si è dotata l’amministrazione comunale per semplificare il rapporto con i propri cittadini. L’articolo 118 della Costituzione afferma che le amministrazioni devono facilitare l’autonoma organizzazione dei cittadini per il perseguimento dell’interesse generale. Sulla base di questo articolo della Costituzione il Comune di Firenze istituisce lo strumento dei Patti di collaborazione che possono essere firmati da singoli, gruppi di cittadini o comitati con l’amministrazione, in modo paritario, per il perseguimento dell’interesse generale attraverso la cura di un bene comune materiale, come può essere la cura di un giardino o la ristrutturazione di un edificio per uso pubblico, oppure di beni immateriali, come la salvaguardia di una tradizione culturale o di un rione. In passato abbiamo assistito a iniziative simili che si sono scontrate contro difficoltà burocratiche, in quanto costrette a relazionarsi con più soggetti dell’amministrazione pubblica. Adesso, in collaborazione con i quartieri che saranno i protagonisti dell’attuazione di questo regolamento e grazie ai patti di collaborazione, verrà istituito l’ufficio dell’Amministrazione condivisa, così da facilitare la cittadinanza attiva. E’ stato un lavoro bello e appassionante che ha coinvolto tutta l’ottava Commissione, i quartieri e le associazioni che hanno collaborato alla redazione del Regolamento e ringrazio particolarmente gli uffici, Civism, Cesvot, Lions e naturalmente Labsus, il Laboratorio per la Sussidiarietà che ha ispirato la gran parte dei regolamenti approvati sul tema in Italia”.

La relazione costante tra Commissione e Quartieri

Il comune di Firenze è diviso ufficialmente in cinque quartieri amministrativi, nei quali sono compresi a loro volta zone urbanistiche e quartieri minori. I Quartieri, articolazione dell’amministrazione senza personalità giuridica, sono quindi organismi di governo del territorio; gestiscono i servizi di base e alla persona e svolgono funzioni delegate in materia di lavori pubblici (manutenzione immobili), immobili a uso non abitativo, assistenza sociale, servizi scolastici, ecc., secondo i criteri direttivi deliberati dal Consiglio Comunale. Lian Pellicanò, Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Quartiere 1 di Firenze, ci racconta l’importanza che ha avuto la relazione costante tra Commissione e Quartieri, durante i due anni del percorso di adozione del Regolamento: Il ruolo dei Quartieri è stato fin dall’inizio molto importante, per la loro natura di prossimità ai cittadini: sostanzialmente, alla quasi totalità degli incontri dell’ottava Commissione, sono stati invitati i Presidenti dei Quartieri o di loro rappresentanti. Inoltre, durante il lungo iter per approvazione del Regolamento, i Quartieri hanno votato, dato raccomandazioni e proposto emendamenti che sono poi stati accolti dal Consiglio, in parte o del tutto“.
Alla luce di questo e del fatto che la Commissione si è fortemente relazionata con gli uffici, che avranno d’ora in avanti l’incarico di dare sostanza all’aspetto amministrativo dei patti di collaborazione, risulta evidente come questo percorso sia stato certamente molto impegnativo per il Comune di Firenze. La vera sfida ora è cercare di promuovere questo strumento sul territorio. Occorre che i Quartieri lavorino per far conoscere in cosa consistono, concretamente, i patti di collaborazione. Questo sarà un ulteriore lavoro che svolgeranno: una fase di informazione e di promozione del Regolamento in cui i Quartieri avranno un ruolo centrale“.

Nell’immediato futuro, infatti, i patti che potranno essere stipulati fra gruppi di cittadini e amministrazione troveranno un tramite proprio nei Quartieri, che già ora rappresentano la cinghia di trasmissione e di accordo tra i cittadini e l’amministrazione centrale, impersonando gli organismi più competenti per conoscere le realtà del territorio, come i comitati e le associazioni: nel prossimo futuro auspichiamo quindi che si verifichi una duplice attività su due fronti: da una parte che il Comune attivi questo ufficio preposto alla redazione dei patti, interfacciandosi per sollevare i cittadini attivi dall’aspetto burocratico che l’iniziativa civica può comportare; dall’altra che i Quartieri possano attivarsi e lavorare, affiancati dagli uffici, per promuovere questo nuovo strumento che non è ancora conosciuto dalla cittadinanza”.

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