La collaborazione tra soggetti pubblici e privati, profit e non profit

È stato presentato una settimana fa “Varese Bene Comune“, il progetto che cooperativa sociale NATURart realizza in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e che vede Labsus come partner scientifico. È incentrato sui temi della cittadinanza attiva e sul protagonismo dei cittadini che collaborano per rendere la propria città un posto più bello e vivibile: attraverso questo progetto i varesini potranno adottare un’aiuola cittadina, riqualificare, prendendosene cura, aree urbane pubbliche e organizzare iniziative culturali. Con Varese Bene Comune la città si può dotare di uno strumento normativo nuovo, il Regolamento dei Beni Comuni, che sarà approvato dall’amministrazione comunale a settembre: “Questo regolamento, insieme al suo strumento operativo, ossia i Patti di Collaborazione, è un’idea innovativa e versatile nelle mani dei cittadini – dichiara Elena Spello, coordinatrice Naturart – il Patto che presentiamo oggi, quello degli Orti Didattici di via Pergine a San Fermo, è “un prototipo”, un “numero zero” che prelude a tanti altri che i cittadini nei prossimi mesi potranno stipulare anche per piccole iniziative. Come cooperativa sociale, ci occupiamo di adolescenti e giovani e ritroviamo in questa idea del Comune molto lavoro educativo: un’opportunità interessante per coinvolgere e incanalare le risorse positive delle persone”.

Il primo patto

“Varese Bene Comune serve a stringere ancora di più il patto di alleanza tra amministrazione e cittadini – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Dino De Simone – e ora ci sono gli strumenti normativi per attuare la strategia che questa amministrazione sta portando avanti”. L’idea di San Fermo, nata un anno e mezzo fa, ha tracciato, dunque, la strada. Protagonisti il progetto di innovazione didattica “Una Scuola”, partito lo scorso settembre alla primaria IV Novembre, in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano e che dedica particolare attenzione all’istruzione all’aria aperta: è nato così l’orto didattico nel principale parco del quartiere, tra campi sportivi e decine di altri orti comunali, per essere frequentato e gestito non solo da alunni e insegnanti, ma anche dai genitori e familiari dei bambini, dai volontari più esperti in materie botaniche, come Sante Zanettini, presidente dell’associazione Buoni Frutti, dai ragazzi dell’associazione Radici e da educatori e utenti di Fondazione Piatti, che gestisce una residenza proprio nel rione. Bambini, adulti e utenti di Fondazione Piatti potranno condividere la progettazione e la gestione di questo spazio comune che diventa punto di incontro e conoscenza reciproca in cui coltivare, assieme agli ortaggi, nuove occasioni di crescita, personale e collettiva.
Con il progetto Varese Bene Comune, la città si allinea a quanto avviene già in altri 250 comuni italiani, tra cui Bologna, Torino, Milano, Monza, Genova, Parma, Pescara, Grosseto e Brindisi, ma il percorso di Varese verso l’Amministrazione condivisa dei beni comuni si configura come particolarmente innovativo e originale: “È il primo comune in Italia in cui, grazie al progetto Varese Bene Comune, c’è una forte collaborazione a monte tra soggetti pubblici e privati, sia profit che non profit. Il primo patto di collaborazione siglato presenta, non a caso, diversi profili di interesse: è multi-attoriale, coinvolge soggetti strutturati ma anche gruppi informali” – sottolinea Elena Taverna di Labsus.
Il Regolamento per i beni comuni permetterà a esperienze virtuose come questa di moltiplicarsi e diventare prassi amministrativa, liberando le energie dei cittadini attivi.

Varese Bene Comune è anche online

La cordata dei partner di Varese Bene Comune è nutrita e variegata:oltre al comune di Varese, la cooperativa sociale NATURart, capofila del progetto, l’associazione di promozione culturale Labsus, Legambiente, Elmec Informatica e CSV Insubria. E stanno costruendo azioni per portare alla conoscenza dei patti di collaborazione a tutti i livelli – dai dipendenti del comune ai cittadini – e per promuovere il loro utilizzo in futuro, formando anche gli operatori di sportello che accoglieranno le proposte dei cittadini. E Varese Bene Comune si fa sito ed è online (www.varesebenecomune.it): qualunque cittadino potrà reperire informazioni sui riferimenti normativi e sulle reali possibilità realizzabili con il Regolamento dei Beni Comuni. Sarà anche possibile fare delle proposte da sottoporre all’amministrazione comunale, partendo dalla propria idea di città “più bella e più vivibile”. Il sito sarà anche piattaforma dell’iniziativa “Adotta una strada”, il programma di “servizio pubblico partecipativo” che coinvolge la comunità varesina nella cura e nel presidio delle strade cittadine: un’occasione di aggregazione per i volontari ma soprattutto un’opportunità per quanti vogliono impegnarsi in prima linea per rendere più bella e accogliente la “città giardino”. Ci si potrà prendere cura di un luogo come e quando si desidera, partecipare agli eventi ed entrare in contatto con chi ha a cuore la città, potendo contare sul supporto per alcune azioni più impegnative, come nel caso di necessità di smaltimento di rifiuti ingombranti o nell’organizzazione di eventi dedicati.
Nelle prossime settimane molte saranno le iniziative messe in campo: per saperne di più su Varese Bene Comune, l’appuntamento è mercoledì 12 settembre alle ore 21 presso l’Area Cultura della Fiera di Varese. Sono previste altre iniziative nel corso del mese: seguiteci sulle pagine Facebook dei partner di progetto.