Associazioni e fondazioni potranno fare impresa

Enti del terzo settore: passaggio dal regime concessorio della personalità  giuridica a quello del riconoscimento, e la possibilità  per fondazioni e associazioni, di svolgere attività  d'impresa

L’annuncio è arrivato da Stefano Zamagni, nuovo presidente dell’agenzia per le onlus e componente della commissione presieduta dal sottosegretario all’Economia, Roberto Pinza, che ha messo a punto il testo di riforma.

Attività d’impresa. per le fondazioni e le associazioni

La bozza dovrebbe essere presentata al Governo ai primi di aprile. I punti cardine del testo sono due: il passaggio, per gli enti del terzo settore, dal regime concessorio della personalità giuridica a quello del riconoscimento, e la possibilità per fondazioni e associazioni, di svolgere attività d’impresa.

Una novità, quest’ultima, che Zamagni definisce la vera rivoluzione copernicana: “Le università e gli ospedali — spiega il presidente dell’agenzia per le onlus — potranno assumere la forma giuridica della fondazione, e, in questa veste, retribuire i docenti o i medici, o riscuotere le rette.

Ovviamente, per tutte le attività d’impresa, dovranno rispettare le regole stabilite dal libro V del codice civile, e rinunciare alle agevolazioni fiscali previste per le onlus”.

L’unico obbligo che resta, ovviamente, è il divieto di distribuire utili. “Con questa formula — spiega ancora Zamagni — si può ovviare al fatto che in determinati settori l’impresa tradizionale non ha interesse a lavorare, per la sua naturale necessità di remunerare il capitale.


Investire gli utili nella propria società

Gli enti del terzo settore, invece, possono rinunciare alla redistribuzione degli utili e reinvestirli nella propria attività”.
L’occasione per anticipare i contenuti della riforma del libro primo del codice civile è arrivata con la presentazione della quinta relazione annuale dell’agenzia per le onlus, avvenuta lunedì 26 marzo 27, a Roma, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Enrico Letta, e di altre autorità.

Riferendosi alla riforma delle regole civilistiche degli enti no profit, Letta ha precisato: “L’impegno del Governo è molto forte, e mi auguro si trovi in Parlamento una forte condivisione”.

Il cinque per mille
Il Sottosegretario ha sottolineato anche la necessità di “individuare criteri efficaci” per rendere “più credibile” il nuovo meccanismo del cinque per mille, attraverso cui i contribuenti possono destinare una parte della propria imposta sul reddito al no profit o alla ricerca.

Il Sottosegretario alla Solidarietà Sociale, Franca Donaggio, ha annunciato, inoltre, che entro l’estate il Governo intende presentare al parlamento i quattro regolamenti attuativi delle norme sull’impresa sociale, previsti dal decreto legislativo 155/6.