Promossa dalla rete della scuola di Cittadinanzattiva, la Campagna Impararesicuri è iniziata nel 22 con una indagine che ha riguardato 7 scuole.
Il progetto è cresciuto negli anni e oggi si articola in una prima fase di monitoraggio e di denuncia: ad esempio circa la metà delle scuole italiane presenta rischi di vario genere, come crolli di intonaco e segni di fatiscenza, barriere architettoniche, uscite di emergenza assenti o ostruite.
Alla fase di denuncia, segue una capillare attività di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini che culmina nella realizzazione (per la scorsa edizione il 24 novembre 26) della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole.
Il progetto è cresciuto negli anni e oggi si articola in una prima fase di monitoraggio e di denuncia: ad esempio circa la metà delle scuole italiane presenta rischi di vario genere, come crolli di intonaco e segni di fatiscenza, barriere architettoniche, uscite di emergenza assenti o ostruite.
Alla fase di denuncia, segue una capillare attività di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini che culmina nella realizzazione (per la scorsa edizione il 24 novembre 26) della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole.
Diffondere la cultura della sicurezza
La mancanza di una cultura della sicurezza che riguardi l’adozione di comportamenti e di abitudini corrette e appropriate a prevenire o fronteggiare rischi a casa, a scuola, per strada, denota il permanere di un arretramento culturale notevole del nostro paese rispetto al resto d’Europa.
La definizione dei nuovi programmi scolastici, ma soprattutto la creazione di un contesto educativo e informativo sulla sicurezza in generale, caratterizzato dalla presa di coscienza, da parte dei giovani, non solo dei propri diritti e doveri ma anche poteri e responsabilità verso se stessi, verso i coetanei, verso l’ambiente circostante, è una condizione imprescindibile per incidere sui loro stili di vita.
La definizione dei nuovi programmi scolastici, ma soprattutto la creazione di un contesto educativo e informativo sulla sicurezza in generale, caratterizzato dalla presa di coscienza, da parte dei giovani, non solo dei propri diritti e doveri ma anche poteri e responsabilità verso se stessi, verso i coetanei, verso l’ambiente circostante, è una condizione imprescindibile per incidere sui loro stili di vita.
La diffusione di materiale informativo, la creazione di opportunità formative, la realizzazione di attività didattiche e di eventi pubblici con tutti i soggetti a diverso titolo coinvolti sul tema della sicurezza, risponde appieno alle esigenze espresse dalle scuole italiane e trovano piena rispondenza con quanto proposto dalla Campagna Impararesicuri.
Partner della Campagna Impararesicuri
Nel 26 è stato messa in evidenza l’importanza dell’intenso rapporto reticolare con i diversi soggetti che afferiscono al mondo della scuola:
– con gli insegnanti delle scuole che da anni seguono con costanza l’iniziativa utilizzando il materiale fornito e realizzando, anche autonomamente attività più o meno strutturate, iniziative pubbliche, progetti;
– con i dirigenti scolastici che hanno consentito lo svolgersi del monitoraggio del loro edificio scolastico;
– con i responsabili della sicurezza presenti all’interno delle scuole che collaborano anch’essi alla vigilanza e alla prevenzione;
– con gruppi e comitati di genitori che hanno sottoposto la risoluzione di casi concreti;
– con coloro che sono diventati monitori civici della sicurezza (genitori, insegnanti, studenti, ecc.);
– con molte istituzioni locali sempre meno diffidenti e sempre più attenti alle iniziative proposte. Per i referenti locali della scuola e per gli altri volontari di Cittadinanzattiva questo modo di lavorare rappresenta una sfida nuova sia in termini di lavoro di rete che in termini organizzativi.
– con gli insegnanti delle scuole che da anni seguono con costanza l’iniziativa utilizzando il materiale fornito e realizzando, anche autonomamente attività più o meno strutturate, iniziative pubbliche, progetti;
– con i dirigenti scolastici che hanno consentito lo svolgersi del monitoraggio del loro edificio scolastico;
– con i responsabili della sicurezza presenti all’interno delle scuole che collaborano anch’essi alla vigilanza e alla prevenzione;
– con gruppi e comitati di genitori che hanno sottoposto la risoluzione di casi concreti;
– con coloro che sono diventati monitori civici della sicurezza (genitori, insegnanti, studenti, ecc.);
– con molte istituzioni locali sempre meno diffidenti e sempre più attenti alle iniziative proposte. Per i referenti locali della scuola e per gli altri volontari di Cittadinanzattiva questo modo di lavorare rappresenta una sfida nuova sia in termini di lavoro di rete che in termini organizzativi.
Fondamentale anche il consolidamento dei rapporti di partenariato con il Dipartimento nazionale della Protezione civile.
Tra i risultati politici più significativi ottenuti, anche grazie all’impegno e alle proposte di Cittadinanzattiva: il riconoscimento pubblico da parte del Ministero della Pubblica Istruzione per l’ultimo rapporto pubblicato (settembre 26) sullo stato di sicurezza, qualità e comfort degli edifici italiani; lo stop alla proroga della legge 626/94 e la definizione di un patto della sicurezza tra Ministero della Pubblica Istruzione e Conferenza Stato- Regioni per la messa a punto di piani regionali di messa in sicurezza degli edifici scolastici; lo stanziamento previsto nell’ultima Finanziaria, ancora esiguo, ma che contribuisce a riaprire un canale di contribuzione da parte dello Stato centrale alle Regioni per la messa a norma degli edifici; lo stanziamento da parte del CIPE di fondi per la messa in sicurezza di alcune centinaia di edifici scolastici situati in zone a rischio sismico.