I diritti di libertà  e quelli sociali devono essere estesi a tutti gli immigrati.

La Carta intende soffermarsi sull’impegno dell’Italia affinchè ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali.

Secondo la legge, l’Italia offre asilo e protezione a quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell’esercizio delle libertà fondamentali, offrendo inoltre il sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in stato di bisogno, in particolare alle donne e ai minori, rimovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.

L´uomo e la donna hanno pari dignità e fruiscono degli stessi diritti dentro e fuori la famiglia. Alle donne, agli uomini, ai giovani immigrati l´Italia offre un cammino di integrazione rispettoso delle identità di ciascuno, e che porti coloro che scelgono di stabilirsi nel nostro Paese a partecipare attivamente alla vita sociale.

Base dell’unione coniugale e’ la libertà matrimoniale che spetta ai giovani, e comporta il divieto di coercizioni e di matrimoni forzati, o tra bambini.

Ogni immigrato può diventare cittadino italiano, alle condizioni previste dalla legge, occorre a tal fine che l’immigrato conosca la lingua italiana e gli elementi essenziali della storia e della cultura nazionali, e condivida i principi che regolano la nostra società.

I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola dell’obbligo, per inserirsi a parità di diritti nella società e divenirne soggetti attivi. E’ dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i figli negli studi, in primo luogo iscrivendoli alla scuola dell’obbligo.

L’ordinamento italiano proibisce ogni forma di coercizione e di violenza dentro e fuori la famiglia, e tutela la dignità della donna in tutte le sue manifestazioni e in ogni momento della vita associativa.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Lo Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni recano alla collettività e intende valorizzare il patrimonio morale e spirituale di ciascuna di esse.

I principi di libertà e i diritti della persona non possono essere violati nel nome di alcuna religione; pertanto è esclusa ogni forma di violenza, o istigazione alla violenza, comunque motivata dalla religione.

 



ALLEGATI (1):