Pensionati per il quartiere, esempio di cittadinanza attiva

Essere presenti e visibili nel quartiere per contrastare la sensazione di abbandono

L’iniziativa è additata come esperienza di “cittadinanza attiva” direttamente – e lucidamente – da Maurizio Degli Esposti, presidente del quartiere di Borgo Panigale. Il tema è quello della sicurezza, il dibattito è sulle ronde di cittadini. Ma l’esperienza bolognese è particolare: non ha carattere militaresco, non ci sono vigilantes, l’unica arma dei partecipanti sono due telefoni cellulari messi a disposizione dal Comune.

I pensionati sono volontari, hanno il mandato di chiamare le forze dell’ordine se necessario, ma il loro ruolo principale è di essere presenti, visibili nel quartiere che abitano. A fronte dell’insicurezza crescente, con le loro passeggiate queste persone contribuiscono a contrastare la sensazione di abbandono. Sono riconoscibili da un giubbotto, ma si comportano come cittadini qualunque. Camminano, si fermano a chiacchierare sotto i portici con i negozianti, con altri abitanti. Già che sono in strada controllano l’operato delle imprese di pulizia stradale e di raccolta rifiuti.

L’idea di coinvolgere i cittadini arriva dal presidente di quartiere Degli Esposti: “L’ idea era responsabilizzarli nel loro cortile di casa. Un tempo i rapporti di vicinato erano più intensi, ma oggi a Bologna ogni anno cambia il 7% dei residenti; la gente si conosce di meno. Questo è un modo per tornare a un vicinato dove ci si aiuta, nell’ interesse collettivo”.

Allo stimolo del quartiere rispondono i cittadini: interviene quindi il Comune, organizzando un corso per i futuri membri del gruppo “Primavera” coinvolgendo polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, e mettendo a punto una convenzione per dare il via all’iniziativa. Quartiere, cittadini, Comune e commercianti dialogano in rapporto diretto e originale sul tema della sicurezza, in un contesto realizzato di sussidiarietà orizzontale. E per Mancuso “il progetto è interessante, vogliamo esportarlo in altri quartieri”.

In allegato la scheda del caso e un articolo apparso sul Corriere della Sera il 6 aprile 28.



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