Suo scopo è quello di tutelare efficacemente i diritti e garantire paritarie condizioni di accesso ai servizi, favorendo l’inclusione di tutti i soggetti, in particolare di quelli a rischio di emarginazione. Attraverso lo strumento della rete, è poi possibile organizzare e coordinare gli interventi sociali, socio-sanitari, socio-assistenziali, socio-educativi e socio-lavorativi realizzati da enti pubblici, privati e del privato sociale, realizzando in questo modo efficaci politiche sociali integrate.
Viene inoltre favorita la cittadinanza attiva e la capacità di iniziativa degli attori sociali, promuovendo la partecipazione dei cittadini (singoli e associati), e nello stesso tempo si responsabilizzano le istituzioni, in particolare quelle locali (in base al solito principio di sussidiarietà orizzontale e verticale). Il ruolo degli attori sociali e dei soggetti privati dunque si rafforza: si valorizza l’apporto innovativo del terzo settore e si coinvolgono pienamente quei privati che realizzano attività complementari e di pari dignità rispetto a quelle dei soggetti pubblici.
Gli ultimi articoli della legge riguardano infine la programmazione regionale e la programmazione locale, che si attuano rispettivamente attraverso l’elaborazione di un Piano Regionale della Salute e dei Servizi alla Persona e di un Piano Intercomunale dei servizi sociali e sociosanitari.