La cosa funziona così.
In questa casa viviamo io e te. E Otto, certo, il nostro gatto. Come sai, ci sono molte cose da fare perché tutto funzioni: per poter mangiare bisogna aver fatto la spesa e cucinato, per poter disegnare bisogna avere la carta e i pennarelli e spazio in cameretta, per poter dormire bisogna aver fatto il bagno e aver infilato il pigiama, per poter coccolare Otto bisogna avergli dato da mangiare e da bere e una cassettina pulita.
Io sono la mamma, quindi molte di queste cose spettano a me. Tu hai quattro anni e non posso mandarti a fare la spesa: mangeremmo tortellini e wurstel e patate per un mese! Ma ci sono cose che possiamo fare insieme: per esempio, mettere a posto la cameretta.
Pensaci un momento: se la cameretta è in disordine non hai spazio per giocare, e ti arrabbi. Ma anche io mi arrabbio, perché la cameretta è nella casa e nella casa viviamo tutti e due.
Abbiamo quattro possibilità per tornare a sorridere.
Puoi pensarci tu. Ma, mi dirai, sono piccolo, non arrivo agli scaffali più alti, non so piegare i vestitini. Pensaci tu mamma.
È la seconda possibilità. Io metto a posto, ma per farlo perdo tempo e poi non ne ho per giocare con te.
Allora – insisterai ancora – diamo i soldini a qualcuno che lo faccia per noi. Bene, possiamo fare anche così. Però poi non chiedermi di andare al bioparco: i soldini non li ho più.
Ma allora come facciamo, mamma?
La quarta possibilità è la migliore: lo facciamo insieme. Ognuno di noi sa fare certe cose meglio dell’altro. Tu sai meglio di me dove vuoi mettere i tuoi giochi preferiti per trovarli prima, i pennarelli per averli sotto mano. Io so fare il letto e piegare i vestiti. E posso anche insegnarti a fare nuove cose, stando bene attenta che tu non ti faccia male.
Alla fine la cameretta è a posto, noi ci siamo divertiti facendolo insieme, abbiamo il tempo per giocare e pure i soldini per andare al bioparco!
Ecco, la sussidiarietà orizzontale funziona un po’ così.
La casa è l’Italia, il paese in cui viviamo e che è nostro. La mamma è l’amministrazione pubblica, che ha alcuni compiti precisi. E tu sei un cittadino.
Facciamo finta che la tua cameretta sia un giardino pubblico, uno di quelli con le giostre dove ti piace andare a giocare. Facciamo finta che l’amministrazione sia impegnata a fare altre cose e che nessuno abbia tagliato l’erba nel giardino e magari piantato qualche fiore: ti piacerebbe giocare in un giardino così?
Anche qui ci sono quattro possibilità.
Tu e i tuoi amichetti potete decidere di rendere più bello il giardino da soli. Ma ci sono cose che da soli non potete fare, per esempio diciamo che non avete le pale per piantare i fiori. Oppure può farlo l’amministrazione, ma per farlo, magari, non avrà tempo di occuparsi di quella buca in strada dove è inciampata la nonna. Ancora: l’amministrazione può pagare una ditta che lo faccia per lei. Ma allora le mancheranno i soldi per ridipingere i muri della scuola.
Resta l’ultima possibilità, una possibilità bellissima che da qualche anno è scritta in un libro che si chiama Costituzione: potete farlo insieme!
Nessuno meglio di te sa che fiori vuoi vedere mentre voli giù dallo scivolo. Ma l’amministrazione ha le pale per piantare i bulbi. Tu hai il tempo di tagliare l’erba e l’amministrazione i soldi per gli attrezzi e i materiali. Alla fine il giardino è a posto, tu e i tuoi amici potete tornare a giocarci e l’amministrazione ha risparmiato tempo e soldi per fare quelle cose che deve fare da sola.
Come vedi, Andrea, non è complicato. Fa parte della nostra vita di tutti i giorni, anche se ha un nome buffo e difficile. E si può raccontare come una storia…