L'Osservatorio ha incontrato l'Ibc dell'Emilia Romagna

Nel settore dei beni culturali si assiste a forme di partnership tra pubblico e privato, ma anche a casi puri di sussidiarietà  orizzontale, come l'iniziativa Nuovi Committenti.

Il 21 gennaio la sezione di Bologna dell’Osservatorio di Labsus ha incontrato la dott.ssa Fiamma Lenzi e la dott.ssa Claudia Collina dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della regione Emilia Romagna.


L’Ibc nasce nel 1974 come strumento di programmazione regionale e organo di consulenza degli enti locali. Dal 1983 fa parte dell’Istituto la Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari, che gestisce gli interventi per le biblioteche e gli archivi storici.


L’incontro è nato dalla volontà  di esaminare le relazioni tra pubblico e privato nel settore dei beni culturali in ottica sussidiaria.


Come ha precisato la dott.ssa Lenzi, nel campo dei beni culturali non si assiste quasi mai ad una totale sostituzione dell’iniziativa privata alle funzioni della pubblica amministrazione: soprattutto nell’ambito della tutela, infatti, permane in Italia un ” centralismo burocratico ” piuttosto marcato.


Anche in questo settore, tuttavia, si rileva una crescente presenza di soggetti privati impegnati a vario titolo nella promozione, valorizzazione e tutela dei beni culturali, attraverso una serie di iniziative di particolare interesse per Labsus.


Tra le esperienze emerse nel corso della discussione, tre appaiono particolarmente significative sul versante della sussidiarietà  orizzontale.


Ad Ozzano dell’Emilia (BO), è da tre anni impegnata in un progetto di recupero dei resti dell’antica città  romana di Claterna l’associazione culturale di promozione sociale Civitas Claterna. La particolarità  dell’esperienza risiede nell’apertura delle attività  di scavo e recupero anche ai non addetti ai lavori. Grazie a questa scelta, l’intera collettività  ha la possibilità  di partecipare attivamente alla riscoperta del patrimonio storico-culturale del territorio.


L’associazione coinvolge attori di vario tipo, tra cui il comune di Ozzano, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, il gruppo archeologico di volontariato ” Città  di Claterna ” e l’IMA, all’interno di un modello estremamente innovativo di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, che affianca il settore pubblico al volontariato e al mondo imprenditoriale.


La dott.ssa Collina ci ha poi offerto molteplici spunti di riflessione presentandoci un’esperienza che può essere annoverata come sussidiarietà  orizzontale a tutti gli effetti. Si tratta del programma Nuovi Committenti, avviato dalla Fondazione Adriano Olivetti. Il programma è finalizzato alla creazione di opere d'arte commissionate da cittadini o associazioni da realizzare non in spazi espositivi ma nei luoghi di vita o di lavoro dei committenti stessi. La finalità  di Nuovi Committenti è quella di attivare e recepire una domanda d'arte, di qualità  della vita, di integrazione sociale rendendo possibile una partecipazione diretta dei cittadini/committenti alla concezione dell'intervento artistico.


Una modalità  differente da quella con cui si manifesta tradizionalmente la sussidiarietà  orizzontale è emersa poi dal caso Patrimoniosos, un sito internet che nasce nel 22 dalla volontà  di un gruppo di privati cittadini in seguito all’approvazione della legge sulla Patrimonio s.p.a.

E’ da considerarsi un caso anomalo in quanto l’associazione nasce non per svolgere funzioni al posto della pubblica amministrazione, ma come reazione alla privatizzazione di beni comuni quali sono quelli culturali.


In conclusione, l’incontro ha evidenziato una tendenza generale nel settore dei beni culturali classificabile in ottica di partnership tra pubblico e privato e, fatta eccezione per esperienze isolate, non un fenomeno diffuso di totale sostituzione del privato al pubblico riconducibile entro i confini della sussidiarietà  orizzontale.