L’idea è partita da padri e madri preoccupati per lo stato dei muri della scuola: senza attendere troppo, si sono decisi ad intervenire direttamente comprando il materiale necessario e prendendosi qualche giorno di ferie.
Il preside ha gradito il progetto e ha trovato una sorta di copertura legale: l’iniziativa è inquadrabile nell’art. 118 della costituzione, in pratica nel principio di sussidiarietà .
E il Comune? L’assessore alle politiche educative Maria Lucente ha ripetuto più volte l’apprezzamento per lo spirito costruttivo che ha ispirato l’iniziativa, la quale ha però alterato il programma d’interventi in itinere da parte degli uffici comunali competenti, non senza conseguenze per le altre scuole.
Da quando sono iniziati i lavori il Comune ha infatti spesso riaffermato, attraverso vari comunicati, gli interventi già realizzati nelle scuole del territorio, quasi a riappropriarsi di un’area di competenza invasa dai genitori imbianchini.
Nel margine di inazione che separa la titolarità di una competenza dalla sua effettiva attuazione trova spazio questo caso di sussidiarietà , nel quale privati cittadini suppliscono a mancanze o ritardi nell’agire di una amministrazione pubblica.