Il terzo rapporto della Fondazione per la sussidiarietà 

"capacità  di guardare alla capacità  della persona, alla sua liberttà  di intraprendere"

Sono stati presentati, nel corso di un seminario tenutosi il 12 febbraio 29, i principali risultati dell’indagine e sono state affrontate le implicazioni che il principio di sussidiarietà ha nella realtà produttiva e imprenditoriale delle piccole e medie imprese.

Come ha evidenziato uno degli autori del rapporto, "se la sussidiarietà è l’espressione della centralità della persona, nel mondo dell’impresa essa si misura da tutte le dinamiche, interne all’azienda o messe in atto all’esterno di essa, che più valorizzano l’uomo e ciò che più lo costituisce: la sua capacità di relazione".

La prima parte del Rapporto mostra i risultati dell’indagine quali-quantitativa, su un campione di 1.6 imprese manifatturiere piccole e medie rappresentative del settore, per dimensione e collocazione geografica nelle quattro macroaree del Paese.

La seconda parte, invece, riporta alcuni commenti di studiosi, nel ruolo di discussant della ricerca, quali Giovanni Marseguerra, Gianmaria Martini, Carlo Pelanda e Sergio Sciarelli, che da diversi punti di vista hanno analizzato i risultati del lavoro nella prospettiva dell’attuale teoria economica.

La ricerca ha posto l’accento, infatti, sul principio di sussidiarietà interna ed esterna all’impresa intesa come "quella capacità di guardare alla centralità della persona, alla sua libertà di intraprendere, che si esprime anche come sistema di relazioni significative tra la stessa impresa e numerosi altri portatori di interesse rappresentati da concorrenti, fornitori, clienti, istituzioni e nondimeno con gli stessi lavoratori e la società civile". Principi questi che dipendono non solo dalle caratteristiche societarie, settoriali e dimensionali, ma anche dalla differente localizzazione geografica delle imprese.



ALLEGATI (1):