L’interessante lavoro dei ricercatori del Crell dà, pur inconsapevolmente, una forma scientifica a quel dire comune che considera l’Italia uno dei Paesi europei meno “civili”, soprattutto rispetto a quelli Scandinavi e Anglosassoni, considerati patrie indiscusse di civiltà, partecipazione e democrazia.
I risultati pubblicati, infatti, vedono la nostra Penisola posizionarsi non proprio alta in classifica. Il suo posto è il numero sedici, seguita soltanto da Polonia, Grecia e Ungheria.
Quattro importanti parametri
Nel mettere a punto la temuta graduatoria, i ricercatori hanno utilizzato quattro parametri il cui sviluppo si è scoperto essere fondamentale per la diffusione della cittadinanza attiva e più in generale della partecipazione.
Si tratta di:
- Political life ( percentuale di adesione ai diversi partiti, numero votanti per tornata elettorale, presenza delle donne in Parlamento ecc…)
- Civil society ( sottoscrizione di petizioni, manifestazioni, adesione ad associazioni di volontariato, acquisti etici, impegno personale, ecc…)
- Communities (presenza di associazioni religiose, culturali, sportive, ecc…)
- Values ( Integrazione culturale, diritti umani e democrazia)
Interessante e’ anche il peso che ognuna delle dimensioni sopra citate e dei loro indici hanno nel definire il valore totale dell’active citizenship.
In particolare sono la dimensione di “Civil Society” e di “Community Life” ad influenzarla maggiormente. Al loro interno poi, ad avere il maggiore impatto sono “l’impegno personale” e le “associazioni di tutela dei diritti umani”.
Considerato lo scarso punteggio dell’Italia in praticamente tutte queste dimensioni, non sorprende il dato negativo del nostro paese.
Ma niente è perduto: la classifica non è chiusa e il campionato è ancora aperto.
Il nostro Paese ha tutti gli strumenti per poter migliorare, perché raggiungere un buon grado di partecipazione e di cittadinanza attiva è fondamentale per la sana sopravvivenza di ogni sistema democratico.
Labsus è impegnato nella ricerca costante di quegli strumenti.
Per maggiori informazioni e approfondimenti: http://active-citizenship.jrc.it/
In allegato lo studio completo del Crell in lingua originale.