Le norme rilevanti, che riguardano anche il mondo del volontariato, sono contenute nell’articolo 72 del citato decreto.
Il 21 gennaio scorso, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la circolare applicativa del decreto da parte della Presidenza del Consiglio ed è stato fissato il primo termine di presentazione delle domande di esonero da parte dei dipendenti pubblici interessati.
Articolo 72
Per gli anni 29, 21 e 211 il personale in servizio presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le Agenzie fiscali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli Enti pubblici non economici, le Università, le Istituzioni ed Enti di ricerca, può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione della anzianità massima contributiva di 4 anni.
Durante il periodo di esonero dal servizio al dipendente spetta un trattamento temporaneo pari al cinquanta per cento di quello goduto al momento del collocamento nella nuova posizione.
E’ prevista però una maggiorazione per quei dipendenti che dovessero scegliere in modo continuativo ed esclusivo attività di volontariato, opportunamente documentata e certificata, presso organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale, oppure, organizzazioni non governative che operano nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Per loro, infatti, la misura del predetto trattamento economico temporaneo sarà elevata dal cinquanta al settanta per cento.
All’atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età, il dipendente ha diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio.
Il dipendente in posizione di esonero, infatti, non viene considerato come cessato dal servizio e quindi, anche ai fini assunzionali, le amministrazioni non potranno equiparare le eventuali sospensioni del rapporto di lavoro per esonero dal servizio alle cessazioni utili per il calcolo dei risparmi di spesa che finanziano le nuove assunzioni.
Il mondo del volontariato si divide
L’introduzione nella legge di una sorta di incentivo alla collaborazione presso le varie organizzazioni non-profit da parte dei dipendenti pubblici, ha fatto parlare di volontariato “agevolato” e le reazioni di coloro che appartengono a questo mondo, sono state le più diverse.
Se da un lato, infatti, c’è chi ritiene la nuova disposizione normativa comunque positiva perché apre uno spazio di collaborazione tra il fronte pubblico e il terzo settore, dall’altro c’è pure chi teme che, così facendo, venga messa in discussione la stessa natura “volontaria” e “gratuita” che contraddistingue le attività di volontariato.