In edilizia, per tetto verde o giardino pensile si intende la copertura erbosa o arborea di una edificio che si può realizzare su tetti piani o inclinati e che presenta consistenti vantaggi per l’ambiente.
A capirlo sono stati tra i vari Comuni, anche tre capoluoghi di Regione: Milano. Torino e Venezia.
In particolare nel 26 la Giunta del capoluogo lombardo ha inserito la voce “verde pensile” fra gli aggiornamenti al regolamento edilizio, incentivandone l’uso su tutte le coperture piane.
A Torino, a partire dal 25, è diventato obbligatorio dotarsi di copertura o facciata verde in caso di interventi edilizi, che comportino variazioni volumetriche, per i quali non sia possibile destinare al verde almeno il venti per cento dei terreni.
Se invece si abita a Venezia, è possibile, grazie ad una copertura verde, vedersi ridurre gli oneri di urbanizzazione.
Ma questi sono solo alcune delle misure adottate dai vari Sindaci per incentivare tale rivoluzione edilizia.
A Monza per esempio le coperture edilizie rappresentano uno dei requisiti per accedere agli incentivi edificatori, a Sacile (Pordenone) invece, i parcheggi interrati possono essere ampliati oltre il perimetro dell’edificio se si realizza un sovrastante giardino pensile.
Dalla classifica dei Comuni virtuosi, il Centro-Nord risulta essere in testa per il numero delle iniziative e, in particolare, è Bolzano la capitale italiana dei giardini pensili con all’attivo ben sessantamila metri quadrati di tetti verdi.
Il Centro e il Sud purtroppo non brillano: due sole esperienze in controtendenza rappresentate da Manfredonia in provincia di Foggia e da Selargius nei pressi di Cagliari.
Ma tutto sommato, il nostro Paese, che di solito è abituato a scontare un ritardo cronico in diversi campi, questa volta sta virando, sebbene lentamente, verso la direzione giusta.