L'attuazione del progetto Co.Ri. in provincia di Varese

Una modalità  aperta e partecipativa nella convinzione che la corresponsabilità  possa produrre effetti positivi per la salvaguardia dell\'ambiente

In tale ottica, il Consiglio provinciale ha approvato un Piano provinciale dei rifiuti con lo scopo di incrementare la quota di raccolta differenziata e abbassare di conseguenza il volume della spazzatura da smaltire. Ha inoltre suddiviso il territorio in 5 aree (subambiti) con facoltà  di decidere autonomamente (in assemblee di sindaci) sul trattamento dei rifiuti.

L’Area centrale, un subambito costituito dall’aggregazione di 47 comuni, aveva deciso di candidarsi per la realizzazione di un impianto di compostaggio, cercando un’ampia adesione a tale proposta. Da questa prima iniziativa, nell’aprile del 27, nacque un protocollo d’intesa, sottoscritto da 38 dei 47 comuni, per avviare e finanziare con risorse proprie il progetto Co.Ri., inteso a ” condividere con la comunità  locale le scelte in materia di rifiuti ” .

Nello specifico, ci si prefigge la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il trattamento finale, cercando di sensibilizzare e trovare l’appoggio delle comunità  locali.

Il forum per la partecipazione

Parole chiave di questo progetto sono partecipazione e consenso informato delle comunità  locali: attraverso la via della democrazia diretta e attiva si potrebbero risolvere i contrasti e trovare le soluzioni più opportune riguardo a temi di interesse generale, come appunto quello dei rifiuti.

Dato che il concetto di democrazia deliberativa prevede la condivisione e la circolazione di idee, proposte e problemi è stato creato Forum, un luogo di discussione che rappresenta il momento essenziale di tale progetto, poiché tutti coloro che vi prendono parte, gli amministratori locali e i cittadini, interagiscono attivamente. Inoltre, per i partecipanti del Forum sono state organizzate visite ad impianti attivi di compostaggio, per prendere visione diretta di quest’ultimi e comprendere quali siano le problematiche.

Per sensibilizzare le comunità  al problema, è stato sfruttato ogni canale di comunicazione (bacheche, bollettini comunali, conferenze stampa, locandine pubblicitarie, etc.), dando grande importanza al sito web che agevola e potenzia la partecipazione in modo da coinvolgere anche coloro che sono impossibilitati a intervenire in prima persona agli incontri.

La sindrome Nimby in agguato

Nonostante il Co.Ri. abbia avuto un notevole successo per quanto riguarda le adesioni, risultando cosìuna scuola di metodi partecipativi di valore assoluto, non è riuscito, però, a mettere in opera l’impianto di compostaggio.

Dopo aver approvato il Documento d’indirizzo per una politica per la gestione integrata dei rifiuti urbani nel subambito Centrale della Provincia di Varese, con l’indicazione delle strategie per la riduzione dei rifiuti e delle scelte impiantistiche, la successiva approvazione del documento Risoluzione finale del Forum Co.Ri. ha acceso numerose polemiche tra alcuni cittadini del comune prescelto come sito di compostaggio, Travedona Monate, i quali non avevano partecipato al progetto.

In seguito a ciò è stato sospeso temporaneamente il confronto fra i cittadini dissenzienti e il Co.Ri. che, tuttavia, ha continuato a rielaborare la proposta sia tecnica che locativa, cercando di venire incontro alle sollecitazione che erano state mosse.

Un errore tattico nella gestione del processo partecipativo ha lasciato il fianco scoperto all’atteggiamento conosciuto come Nimby (Not in my back yard, non nel mio cortile): sarebbe a dire l’ostilità  che i provvedimenti necessari allo sviluppo delle comunità  e alla salvaguardia dell’ambiente riscontrano fra gli abitanti di un comune o di un’area geografica determinata, i quali, pur rendendosi conto della necessità  di un’opera pubblica, vorrebbero che fosse realizzata in un sito alternativo a quello in cui vivono loro.



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