Sulla base di un Indagine Panel, l’Osservatorio Isnet sull’impresa sociale ha periodicamente condotto una ricerca sugli andamenti economici, le previsioni degli operatori e le dinamiche all’interno delle relazioni con gli stakholders, dalle aziende agli enti locali.
Una particolare attenzione è stata dedicata al momento di crisi che anche le imprese sociali stanno vivendo. Da un’analisi degli aspetti socio-economici, rispetto al 28 sono in diminuzione le organizzazioni “in crescita” e, al contempo, si registra un forte aumento anche di quelle “in difficoltà”.
A subire maggiormente la crisi sono le cooperative sociali di “tipo B”, quelle che sostanzialmente si occupano dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Significativo per il destino di queste organizzazioni si mostra il loro rapporto con gli enti locali, interlocutori fondamentali per lo sviluppo e la crescita dell’impresa sociale, che sembra in diminuzione del 1% nell’ultimo anno.
In un momento di crisi, nonostante le difficoltà, in atto le imprese sociali cercano di reagire puntando, in particolar modo, sull’innovazione. Sono, infatti, migliorati i processi interni delle organizzazioni e introdotti nuovi prodotti e servizi. Tutto a prova del fatto, come sostiene Carlo Borzaga, Presidente di Euricse, e la stessa enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI, che “è stata accettata la sfida di una realistica ridefinizione dei fondamentali del sistema economico, aprendo un varco nel dualismo Stato – mercato”.
Le relazioni con gli stakeholders facilitano, in tale ottica, lo sviluppo delle imprese sociali perché migliorano le capacità di sviluppo e di innovazione. Relazionarsi per avere maggiori possibilità di confronto e di miglioramento in una fase di significative trasformazioni che stanno avvenendo all’interno del mercato, e per competere nei “quasi mercati di utilità sociale”.