La sfida globale ai cambiamenti climatici parte dal locale

La sostenibilità  in tre mosse: edilizia, mobilità  e inversione effetto " isole di calore "

“Non investire nella sostenibilità urbana produce un doppio danno, sia locale che globale”, sono le parole di V. Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente.
Le città diventano il punto di partenza della sfida climatica. In esse si concentrano le più alte percentuali di emissioni inquinanti come emerge anche dal rapporto Stern.

Le aree urbane e le tre issues

La riduzione dei gas climalteranti e il tema del global warming partono dal locale. La città deve ripensarsi e ripensare i propri spazi per far fronte alle sfide globali.
Tre sono i temi da affrontare per l’attuazione di politiche ambientali sostenibili: l’edilizia, la mobilità e l’inversione dell’effetto “isola di calore”.

Il primo tema è legato alla necessità di modificare i regolamenti edilizi, in una parola: costruire in modo intelligente. Saranno utili case che, in estate, non abbiano bisogno di condizionatori e in inverno, invece, che riducano i consumi. Non è un salto nel buio ma già realtà per il governo inglese. Nel Regno Unito dal 216 si potranno realizzare solo costruzioni “carbon neutral”, in grado di eliminare l’impiego di anidride carbonica grazie a fonti energetiche rinnovabili.

Il secondo tema da affrontare è la mobilità: migliorare il trasporto pubblico, incentivare una città a misura d’uomo in cui siano aumentate le piste ciclabili, le isole pedonali e sostenere iniziative di car sharing e car pooling tutte idee sostenute e sostenibili.

Infine, il terzo tema riguarda il problema del surriscaldamento delle città, per via dei materiali da costruzione e degli scarichi dei mezzi di trasporto. Si è registrato negli ultimi 15anni un aumento di circa un grado superiore alla media nazionale con differenze di temperature tra aree edificate e libere che possono arrivare fino a 4-5 gradi.

I risultati del rapporto

Le città italiane sembrano essere più tartarughe che lepri più cicale che formiche più elefante che gazzella, questa la fotografia del rapporto Ecosistema urbano.

Tra le eccellenze Verbania e Novara che hanno percentuali di raccolta differenziata superiori al 7 percento e Salerno, prima città del sud ad impegnarsi in politiche sostenibili e raccolta differenziata.

Tra le formiche, Siena e Mantova in cui vi è una buona percentuale di abitanti che usa i mezzi pubblici e anche una buona mobilità ciclabile. Tra le gazzelle ancora Siena ma si distinguono anche Cremona, Livorno e Terni per le politiche di risparmio energetico e del fotovoltaico. L’altra faccia del paese si compone di tartarughe, cicali ed elefanti, città che si abbandonano a politiche dell’annuncio poco concrete con un trasporto pubblico fantasma o quasi.

L’impegno civico passa anche dall’ambiente in cui si vive e, prendendo in prestito le parole del primo cittadino di New York, M.R. Bloomberg, “l’aggravarsi del cambiamento climatico è un fatto indiscutibile. Rimanere inattivi non è più possibile”.
Amministrazione e cittadini dovranno incamminarsi sulla strada del miglioramento della qualità della vita partendo prima di tutto dalle aree urbane che potranno essere paradigma di politiche globali. Un’azione concertata è d’obbligo. Copenahgen attende.