Sarà necessario girare un video di non più di dieci minuti, si va da una fiction ad un documentario, la modalità del racconto è libera. Il concorso si rivolge a chiunque voglia diffondere storie di integrazione, non è necessario, pertanto, essere professionisti. Possono partecipare sia scolaresche che comuni cittadini, membri dell’associazionismo e del volontariato o filmaker professionisti. Il video dovrà essere registrato al sito del circolo di Roma Libertà e Giustizia e spedito entro il 16 aprile al festival Arcipelago che si occupa dell’organizzazione logistica dell’evento.
Gli obiettivi del festival
Il concorso mira, non solo a dare visibilità a storie riuscite di integrazione dando voce e spazio a chi, voce e spazio non ha, ma intende anche creare una sorta di archivio audiovisivo che raccolga le storie personali d’integrazione raccontate dagli stessi protagonisti. L’intento è altresì quello di uscire dallo stereotipo dell’immigrato criminale e di far conoscere, invece, i sacrifici e il duro lavoro a cui si sottopongono quotidianamente gli “stranieri”; stimolare, inoltre, i giovani sul tema dell’integrazione invogliandoli ad usare un mezzo a loro congeniale, il video e come provetti registi fornire all’opinione pubblica esempi di buona immigrazione.
"Con questa iniziativa – spiega Massimo Marnetto, coordinatore del circolo di Roma Libertà e Giustizia – stiamo cercando di incoraggiare i cittadini ad esprimere un’opinione consapevole sul tema cruciale dell’integrazione, perché crediamo che per avere un’opinione pubblica forte anche in Italia dobbiamo essere in tanti a rendere pubblica la nostra opinione. Un video è un potente strumento di espressione e di partecipazione. Un mezzo che aiuta a capire il fenomeno complesso dell’integrazione attraverso ‘testimoni oculari’ che con la loro videocamera raccontano una colf, una badante, il titolare di una piccola bottega, il collega d’ufficio o di fabbrica, lasciando loro la parola per raccontare sacrifici, speranze, valori. L’incitazione alla xenofobia è ampiamente praticata, ma siamo convinti che aumentando la conoscenza delle nostre comunità di migranti, scopriremo senza paura che stanno nascendo dei ‘nuovi italiani’".
Conoscere la comunità di migranti che esiste nel nostro paese è l’arma contro il razzismo e la xenofobia; proprio l’ignoranza porta con se la paura e solo la conoscenza ci rende aperti all’altro. Questi gli obiettivi dell’evento che punta sulla forza dell’immagine per illustrare il tortuoso percorso dei nostri nuovi concittadini verso una vita “normale”.
Il direttore artistico del festival Arcipelago, Stefano Martina, sottolinea che l’iniziativa “è un contributo a riconoscere una meritata dignità a tutti coloro che, a prezzo di enormi sacrifici, hanno messo in gioco la propria vita e quella dei propri familiari per inseguire un sogno nel nostro paese. Come un tempo accadde anche a milioni di italiani prima di loro, in quella che fu la nostra diaspora".
Non mancano certo esempi di buona integrazione e immigrazione, quella che resta spesso dietro le quinte. Anche noi di Labsus cerchiamo di dar voce, o quanto meno di raccontare la buona immigrazione, perché esiste.
Modalità di iscrizione
Non è previsto alcun limite d’età per i partecipanti e i video devono essere in lingua italiana o con sottotitoli in italiano. Sul sito del circolo di Libertà e Giustizia i candidati avranno a disposizione il modulo di iscrizione da compilarsi in ogni sua parte e dovrà essere stampato e firmato, allegandovi: una copia dell’opera su supporto DVD, per la selezione; un CD-Rom contenente una o più foto di scena dell’opera, in formato digitale e in alta risoluzione.
I materiali dovranno essere inviati esclusivamente via posta ordinaria o posta celere all’indirizzo: Concorso “Nuovi Italiani”- Festival Arcipelago c/o ass. cult. 3E- medi@ Casella Postale 18/348164 Roma Bravetta RM, entro e non oltre il 16 aprile. Si rimanda al regolamento in allegato per i dettagli del concorso e alla pagina web: www.leg-roma.org oppure è possibile inviare una mail all’indirizzo: concorso@leg-roma.org