Maria Cristina Marchetti porta Labsus in Campania.

Il modello sussidiario è qualcosa di diverso dalla semplice partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: si tratta di collaborare e condividere responsabilità .

Tale corso di formazione si propone la finalità di educare all’impegno sociale e politico, ha una durata biennale ed è rivolto principalmente ai giovani dai 2 ai 35 anni.

Alla giornata del 1 aprile ha partecipato in qualità di relatrice Maria Cristina Marchetti che, nel suo intervento, ha affrontato il tema del rapporto tra democrazia e partecipazione politica.

Il contributo della caporedattrice della sezione "Documenti" di Labsus, si è incentrato sull’analisi della crisi della democrazia rappresentativa e sul futuro della democrazia a partire dal recupero di forme di cittadinanza attiva.

Dalla democrazia rappresentativa alla democrazia partecipativa

Il modello della democrazia rappresentativa porta con sé il rischio implicito in ogni forma di delega: la deresponsabilizzazione e la mancanza di senso civico, fino ad attivare veri e propri processi di delegittimazione delle istituzioni politiche.
La democrazia partecipativa interviene in questo modello recuperando un ruolo attivo dei cittadini, attraverso il loro inserimento nei processi decisionali. Gli strumenti messi a disposizione sono diversi sia sul piano normativo che strettamente operativo (bilanci partecipati, town meeting, ecc.). Anche tale modello però, rischia di rimanere all’interno di un meccanismo top down, dove la decisione finale spetta sempre al decisore pubblico, che può scegliere se e quando far partecipare i cittadini.

Il modello sussidiario

Con l’introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale si opera un salto di paradigma e il modello tradizionale (top down), anche integrato con strumenti partecipativi, lascia il posto ad un modello circolare, che sul fronte delle istituzioni va nella direzione dell’amministrazione condivisa e su quello dei cittadini verso la cittadinanza attiva. È qualcosa di diverso dalla semplice partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: in questo caso si tratta di una collaborazione, della condivisione di responsabilità. Esso implica il cambiamento della cultura amministrativa, ma anche dei diritti/doveri di cittadinanza e della nozione stessa di politica.

Sussidiarietà orizzontale e beni comuni

Nel modello sussidiario, l’azione dei cittadini, singoli o organizzati, è finalizzata al perseguimento dell’interesse generale, elemento questo che si concretizza nella cura dei beni comuni. Tale finalità sortisce il doppio scopo di mettere in campo delle iniziative di interesse generale, che vedano i cittadini attivamente coinvolti e di rinsaldare un tessuto sociale e una cultura politica partecipativa, capaci di contrastare l’insorgenza della criminalità organizzata in aree del paese interessate da questo fenomeno. In non pochi casi infatti, la vitalità della società civile è risultata essere il principale antidoto contro la cultura dell’illegalità

Il corso proseguirà nel mese di aprile e maggio per riprendere dopo la pausa estiva con il secondo anno di attività.

Chiunque fosse interessato alle attività del movimento CapuAttiva può richiedere informazioni scrivendo all’indirizzo di posta:
info@capuattiva.it
oppure collegandosi al sito:
www.capuativa.blogspot.com