L'esempio di Teramo e Roma come città  eco-friendly

Teramo vara le bici blu e Roma risponde a suon di risciò

In seguito alla firma del Patto dei sindaci della Commissione europea che fissa gli obiettivi 2-2-2, ossia: meno 2 percento di emissioni di anidride carbonica, più 2 percento di energie rinnovabili, più 2 percento di efficienza energetica (ndr), il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ha varato il piano che prevede l’impiego di biciclette blu da parte dei membri dell’amministrazione comunale. Niente più auto dunque. A ciò si aggiunge l’impegno di diffondere buone pratiche di mobilità sostenibile anche tra i cittadini con l’avvio del progetto di affitto condiviso di biciclette. A Roma, invece, si riscopre il progetto dei risciò, avviato già nel novembre del 29, nel nuovo piano quadro della ciclabilità (vedi allegato).

Da Teramo

A partire dalla giunta, il sindaco ha voluto dare l’esempio ai cittadini per migliorare la qualità della vita urbana puntando all’incremento dell’eco-mobilità. Così nascono i progetti bici blu e bike sharing che sono stati accolti con grande entusiasmo dai cittadini e dalla stampa tanto da ribattezzare la giunta come la prima eco-giunta d’Italia.

L’entusiasmo è durato poco visto che, alla vigilia della giornata nazionale della bicicletta, si è verificato un episodio di vandalismo e inciviltà ai danni delle "bici condivise". La cittadinanza ha però risposto in modo solidale con l’iniziativa del sindaco, non solo partecipando in massa all’appuntamento di domenica ma raccogliendo anche una somma di danaro sufficiente a ricomprare le 1 bici distrutte. Il comune, infatti, per l’occasione ha promosso, "Biciamoci in città, incontriamoci su due ruote" che ha visto la partecipazione di ben 2mila persone. Un chiaro segnale di condanna degli atti vandalici e della volontà di collaborare con l’amministrazione nel promuovere la qualità della vita puntando a mezzi green nonché a scelte eco-friendly.

Il comune abruzzese è avvezzo a pratiche ecosostenibili, non solo il progetto di bici blu testimonia questo impegno, ma anche, ad esempio, il fatto che molte scuole pubbliche della città sono dotate di impianti fotovoltaici. A Chieti, invece, è prevista la realizzazione di un sistema di rotonde per ridurre le emissioni inquinanti prodotte dalle auto ferme ai semafori. Un’amministrazione, insomma, che sembra preferire il colore verde.

… a Roma

Il Comune di Roma, dal canto suo, ha approvato il piano quadro della ciclabilità in cui si legge dell’impiego di risciò per coinvolgere soprattutto quelle categorie sociali svantaggiate come gli ex-detenuti. Una iniziativa, questa, avviata nel novembre del 29 per un periodo di prova di tre mesi, grazie al finanziamento del Ministero della Giustizia (cassa delle ammende). Già nel 27, però, la cooperativa Blow up aveva proposto l’impiego di risciò a pedalata assistita elettricamente per il trasporto di persone (massimo tre) nella zona di Trastevere con offerte libere da parte dei passeggeri.

L’iniziativa rappresenta, non solo un importante passo in avanti verso politiche sempre più verdi per la tutela dell’ambiente, ma anche un momento di integrazione sociale: il recupero di soggetti che si trovano in condizioni svantaggiate, soprattutto ex-detenuti, offrendo loro possibilità di lavoro. Un ruolo importante è svolto, in tal senso, dall’Ufficio esecuzione penale esterna del Ministero della giustizia, che garantisce “l’idoneità dei soggetti adatti a prestare il servizio”. Questi ultimi, infatti, saranno impiegati, non solo alla guida dei risciò, ma saranno anche i promotori del "servizio verde" nonché gli addetti alla manutenzione degli stessi mezzi.

Lo scoglio da superare per attuare in via definitiva il piano era modificare il comma 2 dell’articolo 85 del codice stradale, includendo “i velocipedi a tre e quattro ruote tra i veicoli autorizzati al trasporto di persone”. La modifica è stata effettivamente approvata dalla Camera nel luglio 29 ed inserita nel decreto legge 172, ma manca ancora l’approvazione del Senato.

Il servizio-risciò si articolerà in tre momenti: la mattina sarà dedicata alla mobilità interna a Trastevere; il pomeriggio riguarderà perlopiù la mobilità nel centro storico e la sera, infine, avrà carattere funzionale per l’ingresso e l’uscita dalla zona Trastevere.

Non si tratta unicamente, in questo caso, di una scelta verde nel rispetto dell’ambiente, ma anche di un esperimento di reinserimento nel tessuto sociale di "categorie" svantaggiate che faticano a rimettersi in piedi. Integrazione sociale, vivibilità urbana e tutela del territorio vanno di pari passo.

Intanto, Corrado Scimia della cooperativa Blow up si dice soddisfatto dell’impegno del comune di Roma che ha fatto proprio il progetto dei risciò includendolo nel piano sulla mobilità sostenibile. Probabilmente questa estate sarà riattivato definitivamente il servizio.



ALLEGATI (1):