La città  anti-stato.

La politica del " riceve chi paga " : la difesa del privato e una riduzione del ruolo pubblico

Colorado Springs, cittadina di 4mila abitanti, è da sempre un labortatorio conservatore. In questa città su spinta di Douglas Bruce, il padre del Tabor, la Carta dei diritti dei contribuenti considerata da molti l’essenza del Tea Party, oggi è in corso un esperimento social-amministrativo che sta smantellando la burocrazia municipale assicurando una gestione diretta della res pubblica da parte della cittadinanza, attraverso il ricorso al referendum, la lotta agli sprechi, la limitazione al minimo dei servizi pubblici e l’incentivazione al volontariato. Insomma garantire i servizi con il minimo indispensabile.

Nel novembre scorso, su bocciatura dell’elettorato all’aumento delle imposta municipale sugli immobili, il Comune si è trovato a dover sanare il deficit di bilancio, circa 28 milioni di dollari, con una serie di misure extra. Un milione e 2mila dollari sono stati risparmiati con un programma di "deattivazione" dell’illuminazione pubblica che ha ridotto di un terzo il numero di lampioni stradali accesi. La municipalizzata elettrica ha offerto il programma "Adotta un lampione": basta riempire il modulo di pagamento con carta di credito; riattivare un lampione di una strada residenziale costa 75 dollari all’anno. Una simile iniziativa interessa l’assessorato ai parchi, dopo che il suo budget è stata tagliato del 74 per cento. Il Comune è stato costretto a vendere il 28 percento dei mezzi, tagliando 5 fermate ed eliminando 15 intere linee urbane. La passività del Comune si è abbattuta anche sui quattro centri comunali per anziani e giovani a rischio, con la concessione della metà dei fondi previsti.

Si è così costruito, attorno a un falso paradigma di anti-stato, una defunzionalizzazione della politica locale, cercando di soppiantare le lacune della precedente amministrazione attraverso i tagli a servizi importanti e al personale e tramite l’intervento dei privati. Si è così ridotta l’illuminazione, la manutenzione stradale e dei parchi, le spese sociali e le spese dei trasporti pubblici facendo leva, per quanto riguarda il personale, sul volontariato, mentre, per ciò che concerne i servizi, sul pagamento diretto da parte del cittadino. Si è venuta così affermando la politica del “riceve chi paga”, un’alternativa troppo semplicistica ai problemi di gestione di un bilancio comunale, che deve garantire, indipendentemente dal suo status di passività, i servizi e le politiche indispensabili in una comunità umana.

Il concetto di sussidiarietà può essere interpretato in maniera radicalmente diversa a seconda dei diversi punti di vista sul rapporto fra soggetti pubblici e cittadini. Secondo la visione che viene dall’esempio di Colorado Springs la sussidiarietà si viene a fondare su una concezione antagonistica del rapporto fra Stato e società, oppone libertà individuale ed intervento pubblico, attribuendo un maggior accento proprio sulla dimensione della difesa del privato e su una riduzione del ruolo pubblico. Nella sua accezione “orizzontale” invece il rapporto cambia realmente perché si realizza una collaborazione tra cittadino e istituzione,che porta inesorabilmente alla costruzione di una amministrazione condivisa, ad un convergere sullo stesso piano di soggetti pubblici e privati, e non, viceversa, un’antitesi, uno scontro, un contrasto che porta inesorabilmente a “far da soli”e, come si può vedere, a far piuttosto male.