In un Paese diviso tra chi pensa agli immigrati come ad una risorsa e chi, invece, li considera come la principale causa di episodi di criminalità , Lucia ed Elena, le due ragazze laureate in scienze antropologiche all’Università di Bologna fondatrici di questo centro, hanno scelto di non restare indifferenti, perché ritengono ” che sia necessario promuovere il confronto reciproco per favorire l’integrazione e contrastare l’isolamento e la marginalità sociale ” (come si può leggere nella presentazione visibile qui).
Cosìcon l’aiuto di Ines Bartoletti, insegnante in pensione con esperienza nell’ambito dell’intercultura e del volontariato, e Gabin N’Guessan, un ragazzo della Costa d’Avorio da tantissimi anni in Italia, hanno fondato questa associazione proponendo attività di diversa natura che favoriscono l’incontro, il confronto e la conoscenza tra le diverse culture presenti sul territorio.
Le ” serate multietniche ” sono incontri serali che Nawras organizza intorno ad una tavola imbandita: davanti ad assaggi da tutto il mondo preparati dagli immigrati, chef d’eccezione per queste occasioni, i partecipanti hanno cosìla possibilità di scoprire le originali tradizioni culinarie come le zuppe rumene, i cous cous marocchini e le diverse varietà di riso cinesi.
Mostre fotografiche di artisti stranieri, concerti di musica etnica e folk, cineforum tematici sull’incontro/scontro tra culture sono iniziative che hanno come scopo quello di mostrare la complessità e bellezza di culture di cui molto spesso si ignora l’esistenza o, ancor più frequentemente, se ne dà un’interpretazione riduttiva e distorta.
Il servizio di doposcuola offerto dai volontari, che sono spesso insegnanti in pensione, ha cadenza settimanale e una particolarità importante: è rivolto a bambini immigrati ed italiani. La convivenza tra questi al di fuori dell’orario scolastico certamente favorisce la realizzazione di un’integrazione reale e rispettosa della multiculturalità , che ormai è parte costitutiva della nostra realtà .