Dal "taniking" all'orto "michelliano"

"Milioni di anni fa siamo scesi dagli alberi per poi tagliarli (...) e adesso avremmo bisogno di loro"

Colle di Mezzo, il giardino della Strega in via dei Guastatori e quello di via Luca Gaurico nei pressi dell’Eur rappresentano il "piano ferie" dei cittadini romani attivi. Infatti, hanno deciso di dividersi queste zone per riappropriarsi del verde urbano. Mentre il Comune di Roma vara il primo parco ad orti urbani su iniziativa del Dipartimento tutela ambientale e del verde urbano in collaborazione con il XVI Municipio.

Gli attivisti del "taniking"

Una vasta zona attorno a Colle di Mezzo è diventata il nuovo giardino "comune" in cui i cittadini, a turno, si occupano di piantare, innaffiare e curare gli arbusti e gli alberi come tuie e cipressi. "Milioni di anni fa siamo scesi dagli alberi, per poi passare gran parte del nostro tempo a tagliarli e bruciarli. Da diecimila anni abbiamo anche imparato a piantarli e ad accompagnare la crescita, ma lo abbiamo fatto sempre meno. Adesso avremmo bisogno di loro, e ci accorgiamo che sono troppo pochi", Matilde Spadaro ideatrice del movimento dei "rondisti verdi", riassume così lo scopo dell’iniziativa (guarda le foto). A turno i cittadini si caricano taniche d’acqua pesantissime per innaffiare gli alberi, ed uno di loro, commenta scherzoso “C’è chi fa trekking, noi facciamo taniking è una passione: un po’ come scalare una montagna. La sua crescita è la nostra soddisfazione". Un vera e propria attività di community gardening.

L’orto come Michelle

L’amministrazione comunale, intanto, ha inaugurato lo scorso 21 luglio un parco a orti urbani, un progetto pilota per unire alla fruibilità degli spazi pubblici le attività di ortocultura urbana. Si tratta di 18 mila mq di terreno su via della Consolata composti di 21 particelle di circa 2 mq ciascuna. Oltre ad aree destinate prettamente agli orti urbani sono state ideate anche dieci casette per il deposito degli strumenti e una costruzione che accoglie tre locali, bagni e due stabili tecnici, un’area parcheggio, due fontanelle pubbliche, panchine e cestini per i rifiuti. In attesa dell’apertura del bando pubblico per l’assegnazione della struttura in comodato d’uso ad un’associazione della terza età, il parco è gestito dall’Associazione Fosso Bravetta che raccoglie numerosi ortisti. Gli anziani potranno coltivare i 21 orti seguendo tecniche di coltivazione biologica ed usufruendo dei prodotti coltivati per uso esclusivamente familiare attenendosi al regolamento comunale.

L’obiettivo del progetto non è solo quello della replicabilità di esperienze simili anche in altre zone, recuperando altresì aree votate all’incuria, ma anche quello, si legge nella nota del Campidoglio, "di sviluppare finalità ambientali, sociali, ricreative e culturali, favorendo l’impiego del tempo libero, a contatto con la natura, delle persone anziane e dei soggetti con disagi". Sulla falsa riga degli orti urbani spontanei fioriti in ben 67 siti capitolini per un totale di oltre duemila orti su novanta ettari di terreno, l’amministrazione si propone di incentivare la nascita di spazi verdi con il coinvolgimento di cittadini e associazioni ambientaliste e culturali. A tal proposito stanno per nascere le "Linee guida per la realizzazione e la gestione di orti urbani nel Comune di Roma", questo perché l’esperienza degli orti è ben radicata nella cultura romana e risale al dopoguerra, ha specificato l’assessore all’Ambiente De Lillo. Presto, anche sul colle capitolino, ci sarà posto per un orto come quello di Michelle Obama, assicura Alemanno, i lavori partiranno con tutta probabilità a settembre.
Insomma questi ultimi scorci di estate romana sembrano chiudersi "al verde"!