Si chiama “Scuola di manutenzione civica a Roma. Come educare i giovani romani a prendersi cura della propria scuola e della propria città” e grazie a questa iniziativa gli studenti degli istituti superiori di Roma potranno imparare a prendersi cura degli ambienti scolastici che frequentano quotidianamente, ma anche di alcune aree del quartiere nel quale l’istituto è ubicato.
Non solo latino o matematica, dunque. La scuola si fa vera e propria palestra di cittadinanza attiva. I ragazzi, attraverso la cooperazione e il lavoro di squadra, si occuperanno della piccola manutenzione dell’edificio scolastico, del decoro e della fruibilità degli spazi esterni, della coservazione delle strutture sportive.
“Questo progetto – ha spiegato Paola Rita Stella, assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma – mira a sviluppare e ad accrescere il senso di responsabilità e di appartenenza alla comunità sociale che ogni ragazzo e ogni ragazza deve possedere. La mancata consapevolezza del valore di un bene comune può sfociare infatti in alcuni casi proprio in quegli odiosi atti vandalici, capaci di deturpare anche irreparabilmente edifici, strutture e intere aree urbane che con forza le istituzioni hanno il dovere di combattere”.
Il progetto di manutenzione scolastica e di alcune aree di quartiere prevede anche il coinvolgimento e la partecipazione del corpo docente, dei genitori dei ragazzi, delle amministrazioni pubbliche e degli abitanti italiani e stranieri del quartiere.
“Crediamo moltissimo in questa iniziativa – conclude Stella – perché riteniamo sia fondamentale che gli studenti rispettino e ancora di più si prendano cura dei luoghi dove spendono una gran parte delle loro giornata. Solo così possono imparare a condividerli con i compagni, con i docenti e anche con i cittadini che risiedono nel quartiere dove la scuola è ubicata. Apprezzare e mantenere funzionanti e pulite le attrezzature scolastiche e gli ambienti circostanti è sinonimo di civiltà e buona educazione. Gli studenti di oggi sono infatti i cittadini di domani ed è anche grazie a progetti educativi come quello promosso da Labsus che possiamo contribuire a formare in loro il senso di appartenenza alla comunità”.