Un ciclo di " non conferenze " per innovare l ' Italia

Reti intergenerazionali e gestione multilivello dei beni comuni

Un cambiamento che nasca dal basso, con i cittadini pronti ad esserne protagonisti. L’occasione sarà il Bar Camp, un laboratorio di idee che vede i giovani in prima fila, liberi finalmente di contribuire in modo propositivo alle politiche del proprio Paese.

Le "non conferenze"

È da questa constatazione che è partita Italia Camp, un associazione composta da giovani lauerati, ricercatori, imprenditori e liberi professionisti, presieduta dal direttore generale della Luiss, Pier Luigi Celli e che ha come presidente onorario il Sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
Il progetto, presentato lo scorso giugno e che concretamente prenderà il via il prossimo ottobre, prevede un ciclo di quelle che sono state definite le “non conferenze”. Proprio il temine utilizzato dà un’idea del percorso che si vuole intraprendere, un incontro diverso dalle solite conferenze ingessate, un laboratorio in cui tutti possono prendere la parola e confrontarsi apertamente sui temi di maggior rilievo della politica italiana. La prima “non conferenza” si terrà a Roma, poi seguiranno Lecce a novembre, Bruxelles a gennaio e Milano a marzo 211. Saranno coinvolte diverse università: la Luiss, Roma Tre, Tor Vergata, la John Cabot, lo Iulm, il politecnico di Torino, l’università degli studi di Milano, del Salento, di Palermo e Cosenza.

Porta le tue idee

Per ogni incontro saranno raccolte dieci idee per il futuro in tutti quei settori che incidono sul bene comune: ricerca, lavoro, impresa, energia, cultura, politica, pubblica amministrazione, finanza, mercati. Idee che saranno poi analizzate dal comitato scientifico, composto da personalità di spicco nei vari settori della società italiana che avranno il compito di progettare la loro realizzazione.
L’intento è quello di creare una rete intergenerazionale, di favorire un modello diverso in cui il confronto tra la vecchie generazioni e le nuove sia il motore di un processo di innovazione sociale.

L’incontro di Roma

Il primo incontro sarà quello di Roma, il 16 ottobre. Sono due i temi fondamentali che qui ci preme sottolineare: il cittadino tra reti e infrastrutture e il governo multilevel dei beni comuni. Sarà quindi il momento per riflettere sul nuovo ruolo dei cittadini, su quel percorso che condurrà dal partenariato pubblico-privato alla creatività pubblico-privata. Sembra un gioco di parole, ma è molto significativo del cambiamento di impostazione che vi è alla base. Idee nuove anche per il ruolo giocato dalle infrastrutture necessarie per l’innovazione, basate sui concetti di sostenibilità, disinquinamento, energia. Saranno analizzate, inoltre, le dinamiche relative alla gestione multilevel dei beni comuni, una gestione in cui i concetti di localismo e federalismo assumono una grande importanza.

Il modello si basa sulla creatività sociale, sulla partecipazione attiva dei cittadini, che si trasformano in una rete di idee, da oggetto della politica ne diventano il soggetto. Per anni i cittadini sono stati ai margini delle decisioni che li riguardavano direttamente, oggi non è più così. L’esperienza di Labsus, come molte altre, è un esempio di un cambiamento che sta investendo la nostra società e di cui finalmente anche le istituzioni si sono rese conto. Quando si parla di beni comuni, della loro cura, non si può non pensare ad una politica di gestione comune degli stessi che tenga conto delle idee e dell’esperienze che nascono dalla società e che rappresentano una reale possibilità di innovazione per il nostro Paese.