Novità  in occasione dell'Anno europeo del volontariato

Singole associazioni o più organizzazioni potranno richiedere il finanziamento di progetti destinati allo sviluppo di servizi alla persona e alla comunità .

L’elemento di novità per il 21 è rappresentato dal fatto il Ministero ha elaborato due distinti provvedimenti (pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 215 del 14 settembre 21), ai sensi della legge 266/1991: a) la Direttiva annuale del 3 luglio 21 a firma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che, in considerazione della proclamazione del 21 quale Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e dell’anno 211 quale Anno europeo delle attività di Volontariato che promuovono la cittadinanza attiva, definisce le priorità, gli ambiti d’azione e le metodologie per la presentazione di progetti sperimentali di volontariato (ai sensi dell’art.12 della legge 266/1991); b) un Avviso pubblico del 4 agosto 21 a firma del Direttore Generale della Direzione Generale per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concernente le modalità amministrative per la presentazione delle domande di contributo per lo svolgimento di progetti sperimentali di volontariato di cui all’art.12 della citata legge 266/1991 presentati dalle organizzazioni di volontariato.

Singole associazioni di volontariato o più organizzazioni, costituite da almeno due anni e regolarmente iscritte nei Registri regionali o provinciali del volontariato alla data di pubblicazione della Direttiva del 3 luglio 21, potranno richiedere il finanziamento di progetti destinati allo sviluppo di servizi alla persona e alla comunità.

In particolare, alla luce dei due eventi europei, le proposte progettuali dovranno riguardare alcuni specifici ambiti di particolare rilevanza quali, ad esempio, l’identificazione e la prevenzione del disagio sociale, l’accompagnamento e l’inclusione sociale di soggetti a rischio di esclusione; la promozione e il rafforzamento della partecipazione attiva e responsabile nella comunità locale; la promozione di modelli sulla partecipazione ed integrazione sociale delle persone con disabilità; la promozione di azioni e modalità rivolte alla prevenzione del disagio minorile e giovanile; la promozione di forme di volontariato che prevedano il coinvolgimento dei giovani.